Con un sondaggio

Tutto quel che si ruba in hotel (Fossero solo saponette!)

Tutto quel che si ruba in hotel (Fossero solo saponette!)
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Asciugamani, ciabatte, cuscini, pile dei telecomandi, televisori, lampadine, accappatoi, posate, shampoo. E ancora: tende, quadri con cornici o soltanto cornici, penne, taccuini, telefoni, tappeti, rotoli di carta igienica. Ma anche impianti della doccia, rubinetti, lavandini, minibar. Chiunque, nel leggere queste righe, potrebbe pensare che si tratti di una lunga lista di cose da comprare per arredare una nuova casa. E invece no, è l’impietoso resoconto dell’infinità di oggetti che ogni giorno viene rubata negli hotel dagli ospiti che vi soggiornano. Per qualche strana ragione, tantissime persone, quando si concedono una vacanza, diventano vittime di un’incontrollata e spietata forma di cleptomania. Leggenda vuole che si inizi dagli oggetti più semplici: una saponetta o il banalissimo shampoo in miniatura, per poi finire, quando il piacere è diventato vero e proprio vizio, a tentare di portarsi a casa addirittura un divano o un televisore.

 

 

Chi ne fa le spese. Piccola postilla per chi in questo momento sente la propria coda di paglia bruciare. Il portarsi a casa piccoli souvenir come penne, cuffiette della doccia o depliant illustrativi non può essere in alcun modo considerato reato. Sono oggetti inclusi nel prezzo della camera e destinati fin dall’origine all’uso di chi vi soggiornerà. Ma tutto ha un limite e se il buon senso non è in grado di fermare la mano volpesca di qualche turista un po’ troppo cleptomane ci pensa la legislazione vigente a ricordare che oggetti come asciugamani, coperte, lenzuola e cuscini sono di proprietà degli hotel e sotto il loro tetto devono rimanere.

Inutile dire che chi viene beccato con le mani nel sacco può incorrere in salatissime multe, oltre al fatto che non potrà mai più metter piede nella struttura in cui è stato sorpreso a rubare. A far le spese di questi continui furti sono gli albergatori che ogni anno devono nuovamente acquistare il materiale che risulta disperso. Ma numerosi gestori stanno correndo ai ripari acquistando dalla Linen Tracking Technology, piccoli microchip di localizzazione per asciugamani, lenzuola e accappatoi. Turista avvisato mezzo salvato.

Furti più assurdi. Sono tanti gli oggetti che possono catturare l’interesse degli ospiti negli hotel. Oltre ai già citati si potrebbero segnalare anche animali impagliati, modellini di macchine d’epoca o spade medievali appese in giro per i corridoi. Ma si sa, tutti siamo in grado di rubare le caramelle a un bambino, il bello, allora, è quando gli ospiti non si accontentano di impossessarsi di oggetti di piccola taglia ma scelgono di svaligiare l’intera camera. Sembra assurdo, ma in alcuni casi è successo.

 

 

In un hotel di Istanbul, per esempio, due turisti hanno portato via l'intero arredamento della loro stanza, lasciando tra le quattro pareti della camera solamente il letto, la scrivania e il televisore. A Berlino un ospite ha pazientemente svitato tutto ciò che poteva servire per rimodernare il bagno di casa sua: cabina doccia idromassaggio, rubinetto, tavoletta del water e lavello. A Las Vegas, invece, il personale di un albergo non ha potuto credere ai propri occhi quando ha visto che in una stanza era stata tolta tutta la moquette di cui il pavimento era ricoperto. Ma non è finita, dulcis in fundo. Uno dei manager della catena Starwood Hotel Group ha rivelato che in uno dei loro hotel è stato rubato addirittura un pianoforte.

C’è pure un sondaggio. Secondo un sondaggio condotto in Gran Bretagna, la cosa che gli inglesi amano più rubare sono le tende, con il 27 percento degli intervistati che ha ammesso di essersele portate a casa almeno una volta. Ma svettano in cima alla classifica anche gli oggetti d’arredo, con una persona su tre che ha dichiarato di aver portato via almeno un quadro, e con il 36 percento degli intervistati che ha raccontato di aver rubato solo le cornici. Gli inglesi, secondo quanto riporta questo insolito sondaggio, sembrano molto apprezzare anche i bollitori, per non parlare poi delle lampadine e delle batterie dei telecomandi.

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