Davanti al giudice, ha dichiarato di essere stato un ingegnere, di aver perso il lavoro in Romania e di essere finito a vivere ai margini: il degrado e la dipendenza dall’alcol si sono intrecciate, negli ultimi giorni, con un episodio particolare avvenuto tra Alzano e Nembro.
Protagonista della vicenda, come riportato oggi (sabato 20 dicembre) dal Corriere Bergamo, un 41enne rumeno, residente formalmente a Palermo, ma di fatto senza fissa dimora.
L’episodio risale a giovedì 18 dicembre, quando l’uomo è stato trovato a dormire all’interno della chiesa di San Lorenzo Martire ad Alzano. Il parroco, siccome stava iniziando la messa, gli ha chiesto di allontanarsi. Questo ha però scatenato una reazione improvvisa e pericolosa: l’uomo ha acceso alcune candele, vicino all’altare, e le ha gettate su un tappeto, rischiando di appiccare un rogo all’interno dell’edificio sacro.
L’allarme è scattato immediatamente: i carabinieri sono intervenuti e hanno rintracciato il soggetto poco dopo, in via Roma a Nembro. Al momento del fermo, l’uomo ha opposto resistenza, iniziando a scalciare e a colpire i militari con pugni, aggravando ulteriormente la sua posizione.
Disposto il divieto di dimora
Dalle verifiche è emerso che l’individuo non era nuovo a episodi simili. A suo carico risultano precedenti di polizia analoghi, a poca distanza l’uno dall’altro, datati il 22, 27 e 29 novembre. Alla luce di questi elementi, la Procura aveva perciò chiesto la custodia cautelare in carcere.
Il giudice, tuttavia, ha valutato anche la condizione di grave marginalità sociale dell’uomo e ha deciso, quindi, per una misura alternativa: il divieto di dimora a Bergamo e provincia.