Uccise il figlio durante una lite: Paolo Corna è ora ai domiciliari
Inizialmente la gip non aveva concesso questa misura cautelare, ma la relazione dell'avvocato e dello psichiatra cambia le carte in tavola
Dal 5 ottobre è ai domiciliari Paolo Corna, il 77enne che a Bottanuco uccise il figlio Gianbattista con problemi di droga e alcol al culmine di una lite familiare lo scorso 3 settembre. Il gip Federica Gaudino aveva inizialmente respinto la prima richiesta dei domiciliari per il pericolo di reiterazione del reato e di inquinamento delle prove. Ma poi ha accolto una successiva istanza presentata dal difensore Barbara Bruni.
Dalla psichiatria ai domiciliari
Prima di arrivare ai domiciliari lo scorso ottobre, Corna non è stato in carcere, ma ha passato il mese in psichiatria al Papa Giovanni XXIII per motivi precauzionali. Si temevano infatti gesti autolesionistici come avvenuto nel caso di Federico Gaibotti. Ora invece, come riporta L'Eco di Bergamo, una relazione stilata autonomamente dai medici del Papa Giovanni rileva che le condizioni di salute del 77enne sono migliorate dopo che ha cominciato a ricevere le visite dei famigliari.
Domiciliari e visite
L’avvocato Bruni nella sua istanza ha argomentato che il rischio di reiterazione del reato è minimo, dato che l'omicidio si è consumato in una situazione eccezionale. Il legale ha inoltre prodotto una relazione dello psichiatra Massimo Biza che ha concluso che la soluzione ideale per scongiurare gesti inconsulti sarebbe stata la detenzione domiciliare «con supporto parentale». Per questo, anche se non a casa sua, a contatto diretto con la moglie, all'uomo è stato ora concesso di poter stare ai domiciliari. In particolare, si trova a casa di un cugino della moglie. Il gip ha inoltre autorizzato le visite di moglie, tre figlie e un nipotino.