Un altro allevamento di cani abusivo nella Bassa: strutture non a norma, animali senza microchip

Dopo quello smantellato nei giorni scorsi a Treviglio, soltanto a qualche chilometro di distanza, a Calvenzano, è stato scoperto un nuovo allevamento abusivo di cani. Lo scorso 8 luglio è stato effettuato un sopralluogo da parte degli operatori e veterinari del dipartimento veterinario di Ats Bergamo, con i carabinieri forestali di Curno e la polizia locale di Treviglio, che hanno rinvenuto settanta cani - molti dei quali privi di microchip. La segnalazione, come nel caso di Treviglio, è arrivata dall'associazione Meta di Milano.

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Diversi cani senza microchip, struttura non conforme

Nella struttura, come riportano i colleghi di PrimaTreviglio, c'erano ben settanta cani, prevalentemente maltesi e barboncini, ma anche razze di grossa taglia. Sette di questi di proprietà di una persona residente a Vailate, due non risultavano identificati. Gli altri 63, invece, risultavano di proprietà del gestore dell'allevamento. Trenta cani adulti e nove cuccioli non avevano il microchip, altri ventiquattro sì.

Le strutture in cui vivono i cani non rispettavano i requisiti previsti dalla normativa vigente per quanto riguarda gli allevamenti di animali. Le condizioni di detenzione e pulizie sono state ritenute sufficientemente adeguate, acqua e cibo erano a disposizione. A rendere necessario l'intervento delle autorità è stata proprio la non conformità degli spazi e la mancanza di identificazione per gran parte dei cani.

I sette di proprietà della persona di Vailate sono stati restituiti, mentre per alcuni cani ricoverati - che si trovavano sotto una tettoia con copertura in lamiera, non adeguata a riparare gli animali - è stato ordinato lo spostamento. Inoltre, è stata disposta l'identificazione obbligatoria tramite microchip per i cani adulti che ne erano privi. Infine, è stato ordinato di pulire, disinfettare e disinfestare l'intera area.