Gli spettri sugli Europei di Francia Simulazione di un attacco chimico

Stanno lavorando per noi. Per un mondo più sicuro, per un Europeo felice. Il conto alla rovescia scorre veloce e in Francia continuano a tenere il livello di allerta molto alto. Qualche giorno fa allo stadio Geoffroy Guichard di Saint-Etienne hanno inscenato un attacco chimico. Un'esercitazione per testare le capacità di risposta di uno stadio a un eventuale attacco terroristico. Lo stadio di Staint-Etienne accoglierà quattro partite dei prossimi campionati europei, non sono poche. In pratica hanno messo in moto un drone, gli hanno fatto spruzzare un agente chimico e poi lo hanno fatto schiantare sulle tribune. Alcuni specialisti hanno subito lavorato per determinare la natura del prodotto chimico in questione. È il primo passo per scongiurare una catastrofe. Per Bertrand Baray, tenente colonnello dell’Afp che dirige il servizio antincendio e soccorso della regione Loira, l’obiettivo principale era quello di coordinare le varie componenti, simulando i problemi che potrebbero sorgere durante la competizione in caso di un attacco non convenzionale.




Lo scopo è evitare partite a porte chiuse. Hanno fatto un'altra simulazione a Bordeaux. Un'altra la faranno a maggio, a pochi giorni dall'inizio di Euro2016, a Lione. Dunque il livello di allerta resta sempre alto, «altissimo» ha detto il ministro degli interni francese, Bernard Cazeneuve, dopo l'attentato in Belgio. È chiaro che lo scopo è evitare di giocare partite a porte chiuse, ma se necessario si farà anche quello. Intanto, però, si studia e si esaminano situazioni in previsione di scenari ben poco confortanti. Gli agenti chimici sono un punto oscuro, a cui le forze d'intelligence di tutto il mondo vogliono arrivare preparate. Per l'esercitazione di Saint-Etienne sono stati impiegati circa 120 vigili del fuoco, diversi agenti di polizia, una ventina di ambulanze, 80 operatori umanitari e un totale di 450 comparse in opera. Sufficienti, almeno secondo i dati, a garantire la sicurezza in un caso come quello. Ma non basta. I tempi stringono e la Francia lavora giorno dopo giorno per arrivare alla partita d'esordio. Sulla scia degli attacchi di Parigi dello scorso novembre, la Francia rimane in stato di emergenza, esteso fino al 26 maggio, due settimane prima di Francia-Romania (10 giugno) a Saint-Denis.
I numeri monstre della sicurezza. Circa 7 milioni di tifosi avevano visitato le città di Ucraina e Polonia durante i campionati europei del 2012. Ma per questi europei il dato potrebbe aumentare sensibilmente. Ogni zona intorno alle aree delle partite (stadi, parchi, aree tematiche) possono contenere da 10mila a 100mila persone e le autorità francesi vogliono mantenere un clima di festa all'interno di queste aree, proteggendo le folle. Verranno effettuati controlli ogni giorno, agli ingressi verranno allestiti metal detector, ci sarà un circuito di videosorveglianza. I fan che trasporteranno zaini e sacchi non verranno ammessi all'interno delle zone controllate. Cazeneuve ha dichiarato che lo Stato contribuirà fino a 2 milioni di euro. E il mese scorso sono state assunte 10mila persone per la sicurezza, tra cui 900 guardie mobilitate per ciascuna delle 51 partite. Sono gli organizzatori del torneo i responsabili della sicurezza. Ma fuori tocca alle autorità francesi.