Un gruppo di medici contro la direzione: tensioni sindacali all'ospedale di Treviglio
Undici camici bianchi hanno apertamente criticato l'operato dei vertici dell'Asst Bergamo Ovest anche nei mesi della crisi sanitaria. Rimosso il direttore del Dipartimento di Patologia e Prevenzione
«Una manovra strumentale di una piccola minoranza per interessi sindacali»: così, al Corriere Bergamo, il direttore generale dell'Asst Bergamo Ovest, Peter Assembergs, definisce le critiche ricevute da alcuni medici dell'ospedale di Treviglio per come è stata internamente gestita la crisi emergenziale dovuta al Covid-19.
In realtà le tensioni sono iniziate alla fine dello scorso anno, quando la direzione decise di interrompere il rapporto con la cooperativa che gestiva parte del personale del Pronto Soccorso. La conseguenza fu una riorganizzazione interna e la promessa che presto sarebbero stati assunti dall'Asst nuovi medici. Una promessa, però, la cui realizzazione è stata "interrotta" dallo scoppio dell'emergenza Coronavirus. Con conseguente crescita del malumore da parte di alcuni medici e della Cgil.
A peggiorare le cose, a maggio gli stessi camici bianchi hanno scritto una lettera per lamentare il modo in cui è stata gestita dai vertici l'emergenza sanitaria nelle settimane più calde del virus. Da qui la decisione di Assembergs di incontrare, una decina di giorni fa, una delegazione di undici medici guidata dal primario di Diabetologia, Antonio Bossi. L'incontro è stato pacifico, ma, come rivela il Corriere Bergamo, ha portato alla rimozione di Bossi dal ruolo di direttore del Dipartimento di Patologia e Prevenzione dell'Asst. «È una questione di fiducia tra me e lui - ha commentato Assembergs -. Quegli undici medici sono un’esigua minoranza, ma nonostante questo li ho ascoltati per tre ore. Non accetto il modo con cui portano avanti la difesa di posizioni personali strumentalizzando l’emergenza Covid».
Questa conseguenza non ha comunque interrotto la trattativa sindacale, dato che il 16 giugno è previsto un nuovo incontro che dovrebbe portare al via libera a un concorso per l'assunzione a tempo indeterminato dieci medici per il Pronto soccorso. Circa le critiche sulla gestione dell'emergenza Covid, invece, la Cgil ha fatto sapere che «le responsabilità andranno individuate nelle sedi competenti».