Il videomessaggio del sindaco

Un po' di chiarezza sul presunto focolaio (sei casi) di Coronavirus a Nembro

Un po' di chiarezza sul presunto focolaio (sei casi) di Coronavirus a Nembro
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Al 25 febbraio, sono dieci i casi di Coronavirus riscontrati in Bergamasca. Di questi, ben sei sarebbero persone di Nembro. Una notizia che, ovviamente, ha scatenato il panico tra nembresi e persone che sono comunque transitate, nei giorni scorsi, dal Comune della Val Seriana e che sta avendo una preoccupante eco sui social, con l'unica conseguenza di aumentare la paura e l'ansia tra la gente.

La domanda, in sostanza, è una: si può parlare di mini-focolaio? La risposta, al momento, è negativa. Si parla di focolaio, infatti, quando una malattia infettiva porta a un aumento improvviso di contagi all'interno di una comunità o regione ben circoscritte. Ma, in questo caso, la situazione sarebbe un po' diversa. Innanzitutto per i numeri comunque ridotti di casi, e poi perché i sei contagiati di Nembro (tutti uomini, stando alle prime informazioni) sarebbero passati dal pronto soccorso dell’ospedale di Alzano Lombardo lo scorso fine settimana, struttura che era stata isolata per alcune ore domenica 23 febbraio dopo il manifestarsi dei primi casi positivi della malattia, e lì sarebbero stati infettati. Tra i primi tre ricoveri per Coronavirus a Bergamo, infatti, c'era anche un 66enne di Nembro.

Questa circostanza, seppure necessiti di essere approfondita, smentirebbe l'ipotesi del focolaio, nel senso che il contagio non sarebbe avvenuto nella comunità di Nembro, ma in luogo ben circoscritto qual è l'ospedale di Alzano. Si sarebbe di fronte, dunque, a un caso di "contagio ospedaliero", purtroppo uno dei più frequenti, ma anche uno dei più gestibili se individuato in tempi stretti, come avvenuto in questo caso.

All'ora di pranzo, anche il sindaco di Nembro, Claudio Cancelli, ha voluto tranquillizzare la cittadinanza con un videomessaggio diffuso sui social in cui spiega che la situazione è sotto controllo.

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