Una decina di persone a Valbrembo e Paladina multate dai Carabinieri grazie al drone
Oltre 500 euro di multa a un recidivo a passeggio in bicicletta partito da Ponteranica. I controlli continueranno per tutto il mese di aprile.
di Bruno Silini
Entrano in azione i droni sul territorio di Valbrembo e Paladina per controllare i cittadini che non rispettano i divieti previsti dalle ordinanze del governo durante l'emergenza del coronavirus. Una prima prova della misura di repressione è iniziata oggi. Un'operazione voluta e sviluppata dal colonnello Paolo Storoni del Comando provinciale dei Carabinieri di Bergamo. Da oggi partiranno, per più giorni consecutivi, durante tutto il mese di aprile, una serie di servizi di controllo con l'ausilio del drone messo a disposizione dalla Protezione Civile di Bergamo. Un ausilio tecnologico che arriva fino a 4 chilometri di distanza rispetto all'operatore che lo manovra. Questo permette, in maniera silenziosa, nelle aree lacustri, fluviali, montuose e impervie (di fatto poco o per niente urbanizzate), di segnalare la presenza di persone che non rispettano le regole dettate dall'emergenza Covid.
Quindi a turno tutte le compagnie del Comando provinciale (Zogno, Clusone, Treviglio e Bergamo) si passeranno il drone per azioni di repressione di comportamenti scorretti. Azioni che si aggiungono all'ordinaria attività dell'Arma sul territorio. Oggi gli uomini della compagnia di Zogno, comandata dal capitano Cristian Modena, ha svolto servizio a Valbrembo e Paladina sulle rive del fiume Brembo. Sono stati multati una decina di soggetti anagraficamente assortiti (anche un minorenne): chi portava a spasso il cane, che si concedeva una biciclettata con partenza da Ponteranica e chi anche ne approfittava per fumarsi uno spinello in riva al fiume. Le multe comminate vanno da 280 euro fino ad oltre 500 euro per un soggetto recidivo "pescato" al Brembo. Oltre alla squadra tecnica della Protezione Civile, la Compagnia di Zogno ha messo a disposizione 4 pattuglie e sei Carabinieri a piedi. Quindi, in caso di fuga dei soggetti, i Carabinieri potevano muoversi sulle strade limitrofe con i mezzi a motore oppure operare rastrellamenti nei tratturi e sentieri non accessibili alle auto. Comunque dalle testimonianze del capitano Modena e del maresciallo Giovanni Marchetti (stazione di Villa d'Almè/Petosino) nessuno ha opposto resistenza, tentato di fuggire o di sottrarsi ai controlli.