Una domenica da tutto esaurito

In pochi ci credevano, nessuno la considerava la partita giusta per la svolta ma tutti volevano almeno vedere lo spirito atalantino. È finita con la Juventus ancora prima in classifica a +3 sul Napoli, e gli applausi della Curva di casa ai giocatori nerazzurri mentre si infilavano a testa bassa negli spogliatoi. La prima domenica da "tutto esaurito" del Comunale ha visto trionfare la Vecchia Signora, dare più di un incubo ai supporters nerazzurri e, fortunatamente, nessun particolare problema dal punto di vista dell’ordine pubblico. I soli momenti di tensione si sono registrati a match finito, quando alcuni supporters bianconeri volevano scendere da un pullman per entrare in contatto con ultrà atalantini, scontrandosi però con la polizia che li ha fatti risalire e partire in fretta per Torino.
Allo stadio in anticipo, pienone annunciato. Come largamente anticipato dal buon andamento della prevendita, allo stadio di Bergamo è arrivato il pubblico delle grandi occasioni. La società ha comunicato che per la gara sono stati venduti 9.233 biglietti che sommati ai 10.537 abbonati porta la quota a 19.770. Considerando anche inviti, sponsor e accrediti si arriva a 22mila tagliandi, che alle 14.45 hanno regalato un colpo d'occhio da grande occasione.
Quanto alla fatidica domenica di caos, tutto è parso andare per il meglio. Fin dalle 13, parecchi tifosi hanno iniziato a raggiungere l’impianto di Viale Giulio Cesare sfruttando anche il momento di pausa della sfilata di Mezza Quaresima. Chi dalla Circonvallazione, chi dal centro sono stati tanti gli appassionati (atalantini e juventini) che hanno occupato i posti auto a disposizione nelle vicinanze della ZTL, con i bus dei bianconeri diretti nella zona del Settore Ospiti (1.080 i presenti) fatti arrivare oltre 2 ore prima del match.


Atalanta-Juventus vista dagli spalti

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Il colpo d’occhio prima del fischio d’inizio. Mentre le squadre terminavano il riscaldamento, tutto lo stadio era già pronto per l’avvio della partita. In Curva Pisani è stato issato al centro il bandierone in versione ridotta (c’era il rischio pioggia, il classico Bandierù di 80 metri se bagnato sarebbe diventato pesantissimo) con uno slogan molto chiaro rivolto ai giocatori: «Corri contro il vento, superiamo questo momento». Gli ultras di casa hanno piena coscienza del momento, la strada scelta è quella del sostegno e anche il resto dello stadio non ha mai dato segnali di contestazione. In Tribuna Creberg come in Curva Sud, gli appassionati bergamaschi hanno da subito dato la sensazione di esserci e di credere ad un risveglio.
Allo stesso tempo, praticamente in tutti i settori dello stadio c’erano anche tifosi della Juventus. Qualcuno con la sciarpa al collo, altri in compagnia dei figli, sia sui gradoni freddi delle curve che sulle comode poltroncine dei Pitch View e della Tribuna Centrale. Se nel settore ospiti i tifosi erano poco più di mille, all’interno del Comunale erano almeno 5mila i sostenitori bianconeri che si sono palesati completamente al momento del gol di Barzagli.
I 97 minuti di gioco: Atalanta da “vorrei ma non riesco”. Una volta iniziata la gara, lo stadio ha cercato di aiutare de Roon e compagni nella difficilissima impresa di arginare la Juventus. Il gol di Barzagli, a metà del primo tempo, ha dato uno schiaffo forte alle speranze nerazzurre, ma fino al 2-0 di Lemina ogni ripartenza atalantina veniva accompagnata da un timido brusio di speranza. Su quel pallone spizzato da Kurtic e appena sfiorato (con la mano) da Toloi a cinque minuti dal termine i decibel della speranza orobica hanno toccato i massimi livelli. ma di lì a poco la rete che ha chiuso il match ha spento definitivamente ogni velleità.
Quanto alle curve, se i cori dai due settori sono stati sempre tutt’altro che amichevoli, al 22’ del primo tempo atalantini e juventini si sono ritrovati uniti in un lungo applauso. Dal settore ospiti è arrivato un messaggio di solidarietà per il Bocia, leader della tifoseria di casa: “Da sempre vero simbolo ultrà, per il Bocia libertà”. Qualche coro di sostegno e poi tutti sono tornati a tifare a favore dell’Atalanta (in Curva Pisani) e della Juventus (nello spicchio di Curva Morosini).
Il dopo partita con i selfie bianconeri. Dopo i 6 minuti di recupero e l’uscita dal campo di tutti i protagonisti, sul terreno di gioco sono rimasti i componenti della panchina della Juventus. Circa 20 minuti di scatti e ripetute e poi via verso gli spogliatoi. Grazie allo stadio deserto e al Pitch View accessibile, alcuni fortunati tifosi bianconeri sono riusciti a richiamare l’attenzione dei propri giocatori per una foto ricordo. Hernanes, Asamoah e Morata si sono avvicinati alla balaustra e hanno posato per alcune foto ricordo.
L’ultimo a lasciare il rettangolo verde è stato Zaza, richiamato a gran voce dai ragazzi presenti nel settore ospiti. L'attaccante si è fatto 70 metri di campo per rispondere alla chiamata di un paio di esponenti del tifo bianconero a cavalcioni sui cancelli, e pur non avendo la maglia ufficiale ha regalato felpa e altri indumenti a chi per tutta la partita ha tifato Juve. Insomma, mentre gli atalantini erano già in coda verso casa, qualche fortunato sostenitore ospite ha pure vinto una foto ricordo, una maglia o un paio di pantaloncini.