a distanza di un mese

Un'altra aggressione a una lavoratrice dell'aeroporto di Orio: serve più sicurezza

Il racconto di una lettrice. Fit-Cisl parla dell'«ennesimo di una lunga scia di eventi» e chiede a Sacbo l'istituzione di un tavolo di lavoro collettivo

Un'altra aggressione a una lavoratrice dell'aeroporto di Orio: serve più sicurezza
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Lo scorso mese, un'addetta al checkin dell'aeroporto di Orio era stata aggredita e, come testimoniato in una lettera arrivata oggi, 11 settembre, alla nostra redazione, «due sere fa è successo di nuovo».

Esattamente come nel caso precedente, una lavoratrice è stata afferrata per i capelli da una passeggera, che è riuscita a infilare le mani attraverso il vetro separatore della biglietteria. L'aggressione avvenuta nello scalo di Orio ha provocato alla donna ferite e lesioni per un totale di otto giorni di prognosi.

La lettrice spiega: «Dopo il primo caso erano state fatte segnalazioni e articoli, ma i preposti hanno sminuito e totalmente ignorato il fatto. E così, è successo ancora. Non c'è prevenzione alcuna, nessun cartello che informi a cosa si va incontro comportandosi da folli, nessuno che scoraggi queste azioni perché non c'è nessun operatore polizia o della sicurezza che si posizioni nelle zone critiche degli imbarchi e ora non è al sicuro neppure la biglietteria che ipoteticamente vede le addette dietro un vetro».

Segnalazioni ignorate

Aggiunge infine una critica alla gestione dei flussi in aeroporto, individuata quindi come causa dell'esasperazione generale: «Le persone sono costrette a camminare almeno venti minuti dal parcheggio al primo accesso aperto, sotto il sole o sotto il diluvio arrivano già alterate. Entrano e trovano file interminabili ai check in dei bagagli, file ai controlli e ovviamente tutto ciò non fa che peggiorarne  l'umore, specie se tutte queste file inaspettate portano a continue perdite di voli dato che le due ore consigliate per l'arrivo in aeroporto non bastano più. Le segnalazioni interne sono ignorate e da anni ormai si richiede qualcosa che tuteli ma che non è nelle priorità di chi gestisce il terzo scalo d'Italia con un nuovo record estivo alle spalle dei dipendenti buttati in front line a gestire da soli situazioni pericolose».

L'incontro tra Sacbo e il sindacato

La stessa vicenda viene ripresa anche dalla Fit-Cisl Bergamo che parla dell'«ennesimo caso di una lunga scia di eventi che da qualche mese caratterizza l'aeroporto bergamasco, letteralmente preso d'assalto per le vacanze estive e non sempre con numero di addetti adeguato alle necessità, né con personale di sorveglianza e sicurezza tale da poter salvaguardare tutte le addette e gli addetti alla gestione dei passeggeri».

Nicola Priore, operatore del sindacato, spiega: «Fit Cisl aveva chiesto l'incontro con Sacbo proprio per affrontare questi temi. Abbiamo ricevuto da parte del Gestore la massima disponibilità al fine di trovare le migliori soluzioni che possano eliminare o ridurre il più possibile i rischi di aggressione subite dai dipendenti dell’aeroporto. Nello specifico, la nostra organizzazione ha evidenziato che i lavoratori, ad oggi, non ritengono di lavorare in un ambiente protetto anche a causa degli ultimi episodi accaduti che incidono fortemente anche sulla percezione di sicurezza individuale. Il tutto nonostante, a detta dell'Azienda, le azioni messe in campo siano già molto corpose».

Le richieste della Cisl

Da qui quindi le richieste: «Abbiamo anche evidenziato che dal nostro punto di vista, ci sono delle situazioni che devono essere sicuramente più attenzionate,  come ad esempio tutte quelle riguardanti l’ eccedenza bagagli, ritardi, cancellazioni over-booking ecc., che indubbiamente causano criticità, alterchi ed aggressioni (verbali e fisiche). Inoltre abbiamo richiesto l'innalzamento della soglia di sorveglianza e l’impiego più numeroso e continuo (nelle zone a rischio) di personale addetto alla sicurezza in modo da poter salvaguardare tutte le addette e gli addetti alla gestione dei passeggeri».

La proposta dell'Osservatorio

Tra le richieste, compare soprattutto quella di fare rete, come spiega Priore: «Abbiamo chiesto di allargare il tavolo a tutti gli attori aeroportuali chiedendo a Sacbo di invitare Enac, e tutti i vettori aeroportuali, al fine di poter istituire un "Osservatorio di Sito" che, coinvolgendo anche chi le aggressioni le subisce (i lavoratori), possa individuare le migliori soluzioni al fine di poter intervenire in maniera tempestiva e costruttiva rispetto alle problematiche evidenziate. Riteniamo – conclude il sindacalista Fit Cisl -che questi interventi siano quanto mai necessari e , ormai, non ci sia più tempo per indugiare. La sicurezza è un diritto dei lavoratori».

Commenti
Franco

Maleducazione diffusa, eccesso di tolleranza dilagante, punizioni inesistenti a tutti i livelli, e questo è il risultato!

Diego

Italiano, l'essere un turista ignorante e di bassissimo livello, nonché somaro, corrisponde ovviamente al tuo identikit?

Marino

Il Caravaggio è un cancro nel cuore della città. E non c’è cura.

Marisa R.

Io ho assistito ad un episodio di aggressione verbale all'estero da parte di un italiano ai danni di una operatrice all'imbarco proprio per tornare a Bergamo, uno di noi è riuscito a calmarlo, con la minaccia della polizia che nel frattempo era stata chiamata dall'operatrice! Un minuto in più non ci cambia la vita, ma la stupidità ce la può sconvolgere!

Ross

Per non parlare della sicurezza nel parcheggio P3 dove molto spesso manca completamente l illuminazione e il personale degli autonoleggi ci deve lavorare al buio fino alle 22 SENZA alcun tipo di sorveglianza!

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