Un'idea davvero angosciante A Verona il grattacielo dei defunti
In generale, c’è sempre meno spazio per la collocazione dei defunti, e questo è noto: i cimiteri sono pieni, le cremazioni sono una buona soluzione, ma comunque ancora inadeguata. La domanda è sempre stata la stessa: le aree di sepoltura conviene ampliarle verso il basso, in profondità, oppure espanderle orizzontalmente? A quanto pare, c’è una terza via, finora mai presa in considerazione: elevarsi verso l’alto, grazie ad un apposito edificio (in realtà un vero e proprio grattacielo) che abbia la specifica funzione di accogliere il riposo eterno dei cari defunti. È l’idea che sta creando non poco scompiglio negli uffici dell’amministrazione di Verona, pronta a dare il via libera a questa nuova, rivoluzionaria iniziativa.
Il progetto del cimitero verticale. Gli ideatori del cimitero verticale sono due architetti milanesi, Pier Luigi Lanza e Riccardo Manfrin, della società Cielo Infinito Srl, la quale ha deciso di partecipare al bando di assegnazione di un lotto di terreno nei pressi di San Michele Extra-Fondo Frugose, periferia est di Verona, con appunto il progetto di un enorme palazzo dedicato alla sepoltura dei morti. E il Comune scaligero sembra avere tutta l’intenzione di accettare questa strana proposta.
L’area è molto estesa, 72,523 metri quadrati, su cui si intende edificare un grattacielo altro all’incirca 100 metri (diverrebbe la struttura più alta della città), con la possibilità di ospitare all’incirca 60mila salme. Ma il luogo non sarà adibito alle sole tombe: il progetto prevede numerose zone riservate a celebrazioni sia religiose che laiche, sale di lettura e dedicate al raccoglimento personale, stanze in cui sbrigare in un colpo solo tutte le questioni burocratiche, persino un museo di arte sacra; in cima, una chiesa di 800 metri quadri sormontata da un’enorme cupola di vetro. Tutto questo dovrebbe costare alla Cielo Infinito 11 milioni di euro, di cui buona parte da versare al Comune per l’acquisto del terreno, e coloro che vorranno servirsi dei loculi per un proprio defunto, dovranno sborsare una cifra intorno ai 10mila euro. Il progetto, a detta degli ideatori, vuole rispondere ai seri problemi in cui oggi versano i cimiteri tradizionali, ormai privi di spazi, incapaci di mantenere un livello di pulizia e manutenzione decoroso, con ovvie ripercussioni sulle famiglie dei morti, che vedono i tumuli dei propri defunti abbandonati in condizioni decisamente inappropriate.
Asprissime polemiche. Chi gongola maggiormente per questa iniziativa è senz’altro il Comune di Verona: sul terreno vigerebbe infatti un vincolo di destinazione agricolo, che significa, secondo i parametri di legge, una possibilità di vendita a cifre non superiori al milione di euro; il cambio di destinazione (luogo cimiteriale) impenna il prezzo di acquisto fino a diversi milioni, che la Cielo Infinito Srl è disposta a pagare per realizzare il progetto.
Ma i partiti d’opposizione all’interno dell’amministrazione hanno lanciato importanti accuse al sindaco Tosi e alla sua giunta: la possibilità di variare la destinazione di questo lotto di terreno si articola esclusivamente su quattro alternative, fra i quali non è prevista quella in questione; fisiologicamente, in presenza di bando di gara relativo al terreno, le società interessate esprimono un proposta che spazi entro e non oltre le quattro possibilità, e rispetto alla quale si esprimerà successivamente l’amministrazione. Ma in questo caso, c’è già stato un preventivo accordo circa destinazione e cifre fra società privata (la Cielo Infinito) e il Comune di Verona, con un progetto appunto formalmente inaccettabile, e che ora passerà al vaglio del voto di approvazione; dove, se la matematica non mente, non dovrebbe trovare difficoltà di accettazione. Una distorsione del procedimento legale che a Verona non tutti sembrano disposti ad accettare a cuor leggero.