Vaccinazioni antinfluenzali, Bergamo prima in Lombardia per over 65 e bambini
Tuttavia, le soglie target sono ancora lontane. I numeri, specificano dall'Ats, sono parziali «in quanto le vaccinazioni e la rendicontazione sono in corso»
Se fossimo a scuola, la campagna vaccinale antinfluenzale in Lombardia sarebbe certamente bocciata. Ma al netto di un gran numero di criticità, emerge comunque qualche nota positiva. La provincia di Bergamo, infatti, risulta essere la prima per copertura tra gli over 65, dei quali è stato vaccinato il 55,69 per cento, e tra i bambini dai 2 ai 6 anni, vaccinati al 26,39 per cento.
Nello specifico, agli over 65 anni sono state somministrate 132.810 dosi, una cifra ancora lontana dal target di 178 mila individui pari al 75 per cento della platea potenziale. Le dosi somministrate ai bimbi fino ai 6 anni sono al momento 12.945, poco più di un terzo del target di 36.750 vaccini. I numeri sono stati resi noti dall’Ats di Bergamo, sulla base dei dati diffusi oggi (sabato 2 gennaio) dall’assessorato regionale al Welfare. Si tratta in ogni caso di numeri provvisori, visto che le vaccinazioni sono ancora in corso, così come la rendicontazione delle somministrazioni da parte dei medici e dei pediatri.
Nella Bergamasca, complessivamente, sono stati distribuiti oltre 230 mila vaccini. «I dati, seppur parziali (vaccinazioni e rendicontazione sono in corso ndr.), dimostrano che sui principali target la medicina del territorio di Bergamo ha risposto responsabilmente», commenta direttore sanitario di Ats Bergamo Carlo Alberto Tersalvi. I vaccini antinfluenzali sono stati somministrati non soltanto negli ambulatori, ma anche in locali esterni individuati dall’Agenzia di tutela della salute grazie alla collaborazione con Comuni, Diocesi e Protezione civile. «Con ogni probabilità – aggiunge il dottor Arrigo Paciello, responsabile del servizio farmaceutico territoriale di Ats - saremo l'unica provincia, forse insieme alla Brianza, a raggiungere il target ministeriale del 75 per cento». Per scoprirlo però bisognerà pazientare fino ad aprile, mese in cui sarà pubblicato il report del Ministero della Salute con i dati nazionali.
I risultati della campagna vaccinale antinfluenzale, nella fascia della popolazione anziana, a Bergamo sono in linea con quelli degli anni precedenti «nonostante le note difficoltà, i ritardi nell’approvvigionamento del vaccino e le problematiche di un’organizzazione che ha rispettato rigorosamente le norme di protezione anti Covid – aggiunge Guido Marinoni, presidente dell’Ordine dei Medici di Bergamo -. È l’ennesima testimonianza di come solo con il coinvolgimento dei medici di famiglia sia possibile realizzare una campagna vaccinale di massa e come a Bergamo. È un modello da considerare per la prossima campagna vaccinale contro il Covid, quando saranno disponibili vaccini con minori problematiche logistiche rispetto all’attuale. Medici e pediatri di famiglia convenzionati sono la miglior base su cui fondare una rete territoriale da potenziare dopo anni di incuria a livello nazionale, ma pur sempre fondata sulla presenza capillare e sul rapporto di fiducia».
«Abbiamo costantemente rilevato gli ammanchi dei nostri colleghi rispetto ai vaccini necessari per coprire le urgenze, fornendo loro dosi provenienti da colleghi che invece ne avevano in più – aggiunge Roberto Longaretti, medico coordinatore del centro di riferimento territoriale -. Nella seconda fase di distribuzione abbiamo raccolto le necessità di ogni singolo medico e, per accelerare quanto più possibile i tempi di rifornimento dei vaccini, ci siamo fatti personalmente carico del ritiro all’Ats di via Borgo Palazzo. La nascita dei rappresentati dei medici di medicina generale, la collaborazione reciproca, il confronto con la direzione di Ats ha garantito uniformità di azione e di intenti».
«Voglio ringraziare – conclude il direttore generale Massimo Giupponi – tutti coloro che hanno contribuito alla organizzazione della complessa campagna vaccinale, individuando ed allestendo gli spazi necessari: i comuni, attraverso il contributo di Gabriele Cortesi, componente del Consiglio di rappresentanza dei sindaci orobici, la Curia di Bergamo e l’Azienda per l’Edilizia Residenziale provinciale».