Vaccini anti-Covid, over 80 in fila all'alba. Il sindacato: «Ma un po' di buon senso?»
Emilio Didonè, segretario generale lombardo dei pensionati della Cisl, esprime dubbi anche sulla possibilità di vaccinare tutti i cittadini della Lombardia entro l'estate
La campagna vaccinale anti-Covid dedicata alle persone con più di 80 anni si è aperta all’insegna delle polemiche. Prima per i disguidi legati alle prenotazioni del vaccino, ora a causa delle attese che gli anziani devono sopportare.
«Molti ultraottantenni in fila all’alba, molti arrivati inutilmente senza essere sulla lista dei prenotati. Insistiamo, forse era meglio inviare una lettera a casa con giorno, ora e luogo dove presentarsi», commenta Emilio Didonè, segretario generale lombardo dei pensionati della Cisl.
«Non sono più giovanotti – aggiunge Didonè -. Per fortuna non piove, ma stare in fila fuori per ore, magari in piedi, non è certamente il massimo. Manca un po' di sano buon senso ai nostri amministratori, che mai si mettono dalla parte della vita reale dei normali cittadini».
Il sindacalista, inoltre, esprime nuovamente in propri dubbi circa la possibilità di vaccinare effettivamente entro l’estate l’intera popolazione lombarda secondo il piano messo a punto da Regione Lombardia.
«I numeri sono numeri – evidenzia - con l’approvvigionamento medio di vaccini oggi noto, le persone da vaccinare e gli operatori disponibili è un’impresa ardua. È difficile rispettare quanto annunciato in pompa magna da Guido Bertolaso. Non per niente, l’assessore Letizia Moratti lancia l’idea di comprare vaccini anti-Covid su libero mercato, manovra a nostro parere eticamente discutibile in un concetto di unitarietà del Paese. Ma questo è un film che abbiamo già visto con gli anti influenzali, e ricordiamo tutti il grande flop con cui si è conclusa quella vicenda in Lombardia».