Vaccini, per i sindacati manca 1 milione di dosi: «Regione Lombardia impreparata»
Le segreterie regionali dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil hanno scritto una lettera all’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera e al direttore generale del dipartimento Marco Trivelli, chiedendo al più presto un incontro
Con il passare dei giorni aumentano le polemiche e soprattutto le preoccupazioni in merito all’effettiva disponibilità di vaccini antinfluenzali. Regione Lombardia predica calma ma le opposizioni e, soprattutto, i farmacisti denunciano una forte carenza di dosi a disposizione della popolazione, tanto che escluse le categorie fragili, gli operatori sanitari e gli anziani, dei giovani nessuno ha mai fatto cenno con mezza dichiarazione.
Nella polemica, ora, si inseriscono anche le segreterie regionali dei sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil con una lettera indirizzata all’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera e al direttore generale del dipartimento Marco Trivelli. «Continuiamo ad assistere ad un preoccupante scambio di dichiarazioni contraddittorie tra Regione Lombardia e altri soggetti direttamente coinvolti nella campagna vaccinale riguardo la reale capacità di garantire una copertura efficace e nei tempi adeguati della popolazione anziana e fragile a causa del ritardo nell’avvio delle vaccinazioni e della scarsità dei vaccini», evidenziano Federica Trapletti, Emilio Didonè e Serena Bontempelli.
Regione Lombardia ha già bandito dieci gare per la fornitura delle dosi necessarie, di cui 5 andate a vuoto. La speranza è che la prossima porti ulteriori 500mila dosi ma la realtà è che ad oggi medici di famiglia e farmacisti non hanno notizie certe su quando arriveranno, se mai arriveranno. In ogni caso, sempre sul piano teorico, secondo i sindacati stando ai «calcoli della Regione ne mancherebbero ancora un milione di dosi, senza contare docenti e operatori della scuola».
«Servono indicazioni precise in merito al piano vaccinale, che purtroppo ad oggi non abbiamo ancora ricevuto, in modo da dare risposta alle continue sollecitazioni e preoccupazioni che ci giungono dai territori – concludono le sindacaliste -. Eppure la circolare del Ministero della Salute prevedeva per questo autunno-inverno, già da ottobre, un allargamento della platea di persone a cui è raccomandato il vaccino antinfluenzale: i bambini da 0 a 6 anni, gli adulti a partire da 60 anni (prima era per gli over-65), gli operatori sanitari e gli anziani ospitati nelle residenze sanitarie assistenziali. Perché Regione Lombardia si è fatta trovare impreparata? Chiediamo un incontro specifico sul tema e in tempi rapidi».