Vandalizzata dopo neanche una settimana l'opera posizionata nel giardino centrale di San Pellegrino
L'installazione dell'artista Roberto Cavagna aveva suscitato giudizi contrastanti: «Non la riparerò, è evidente che qualcuno è contrario»

Non era passata nemmeno una settimana, che già l'opera dello scultore Roberto Cavagna, che si trovava nel giardino centrale di San Pellegrino, è stata vandalizzata.
Vandalizzata l'opera
Ignoti, nella notte tra ieri (giovedì 24 luglio) e oggi, hanno infatti staccato un braccio e una gamba a una delle statue che la componevano, mentre l'altra, quella in piedi, adesso ha un braccio alzato. Inoltre, sono state rovinate in altri punti. Segno evidente che non è stato il forte vento del nubifragio della scorsa serata a provocare i danni, bensì qualcuno che l'ha fatto peraltro intenzionalmente.
L'installazione dell'artista 56enne, che nella vita di tutti i giorni è anche operaio e vive nella cittadina della Val Brembana, aveva suscitato commenti contrastanti sui social. Come spiegato da Cavagna, simboleggiava la difficoltà del comunicare in una società dove, paradossalmente, tutti hanno uno smartphone, che però li isola dalla altre persone. I manichini grigi, al posto della testa, avevano il cellulare, mentre la rete di cui erano rivestiti indicava la rete internet.


Non verrà riparata
«Pensiamo di comunicare con chissà chi, e invece è proprio il contrario» aveva detto l'autore, che adesso a Val Brembana Web ha annunciato che non sistemerà la sua opera. «A questo punto non vale più la pena ripararla, visto quanto successo - ha chiarito al giornale della valle -. Evidentemente qualcuno è contrario: stiamo andando verso l’intelligenza artificiale, ma c’è chi è ancora ancorato a una reale stupidità. L’opera ha svolto, comunque, la sua funzione, facendo riflettere».
Una ferma condanna è arrivata anche dal Comune: «L'installazione realizzata da Roberto Cavagna il 18 luglio scorso, come invito alla riflessione sulla qualità delle nostre relazioni, è stata devastata dai soliti idioti. Un nuovo grave episodio che conferma le condizioni di inciviltà e degrado presenti nella nostra società e anche nella nostra comunità».


L'Amministrazione, con l'ultima frase, ha accennato a quanto accaduto nel corso del Trofeo Michele e Umberto Pesenti, gara ciclistica per ragazzi organizzata dal Pedale brembillese e svoltasi lo scorso 20 luglio. In quell'occasione, individui non ancora identificati avevano gettato sul percorso numerosi chiodi e puntine, provocando una decina di forature e rovinando la competizione. Una vicenda sulla quale in Municipio non vogliono soprassedere, tant'è che è stata presentata formale denuncia ai carabinieri.