Scienza e psiche

Vi presentiamo le 27 emozioni che non sapevate di poter provare

Vi presentiamo le 27 emozioni che non sapevate di poter provare
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Le emozioni sono complesse, e ciascuno le vive diversamente. Recenti studi, però, hanno posto l’accento sulla necessità di quantificarle, individuando il numero preciso delle categorie emotive “primarie”, valutando anche quali reazioni siano riconducibili a ciascun’emozione. Ci ha pensato uno studio della University of California, che ha ampliato la lista tradizionale delle emozioni che ne comprendeva solo sei, ovvero felicità, tristezza, rabbia, sorpresa, paura e disgusto. Secondo il team guidato da Alan S. Cowen e Dacher Keltner, invece, le emozioni sarebbero ben ventisette, ventuno in più rispetto al numero precedente, un risultato raggiunto dopo un lungo studio condotto su 853 volontari, che si sono sottoposti a una ricerca basata su una serie di video appositamente ideati per suscitare diverse emozioni e che conferma esattamente una precedente ricerca, già pubblicata un anno fa.

 

 

I partecipanti si sono visti presentare immagini di uomini con in bocca dei ragni, di catastrofi naturali, di situazioni imbarazzanti o di pericolo, videoclip con immagini di bambini, matrimoni e atti sessuali; oltre al video di Bernie Sanders e alla scena di un maiale che cadeva da un camion. Prima di essere sottoposti a questa “maratona video”, i volontari erano stati suddivisi in tre gruppi: i membri del primo potevano esprimere liberamente le loro emozioni, quelli del secondo dovevano scegliere tra trentaquattro possibilità emotive, mentre il terzo gruppo doveva indicare quanto ogni video suscitasse, sulla base di una scala di intensità da uno a nove, emozioni opposte, dal positivo da negativo, dall’eccitazione alla calma. Utilizzando tutte le 276.696 risposte, i ricercatori hanno cercato di determinare che tipologie di categorie emozionali fossero davvero necessarie per rappresentare diverse risposte e quali, invece, non fossero che dei duplicati.

Il risultato è una lunga lista composta da: ammirazione, adorazione, apprezzamento estetico, divertimento, ansia, stupore, goffaggine, noia, calma, confusione, brama, disgusto, sofferenza empatica, invidia, eccitazione, paura, orrore, gioia, interesse, resistenza, nostalgia, romanticismo, tristezza, soddisfazione, desiderio sessuale, trionfo, simpatia. Queste le ventisette emozioni “scoperte” dai ricercatori della University of California. Da notare come questo non significhi che un singolo evento debba provocare una sola emozione: diverse emozioni per diverse persone, e spesso non solo una, ma una combinazione di varie percentuali di nostalgia, disgusto, orrore, per citarne solo alcune. Nonostante l’ampliamento della lista, poi, è evidente che alcune emozioni comunemente considerate tali, come la rabbia, non sono state incluse. La ragione, hanno spiegato i ricercatori, è che spesso le nostre reazioni non derivano da quella che pensiamo essere l’emozione “principale” ma nascondono altre emozioni. Nel caso della rabbia, ad esempio, l’emozione veramente al centro sembra essere la paura: paura di non essere all’altezza, di perdere qualcosa o qualcuno, di essere rifiutati o di non essere compresi.

 

 

Sempre di più sono le situazioni dove una conoscenza approfondita delle emozioni può aiutare, nella vita professionale così come in quella personale, a evitare azioni sbagliate o giudizi errati rispetto a come gli altri agiscono o interpretano le nostre azioni. A maggior ragione, dunque, lo studio del team di ricercatori guidati da Alan S. Cowen e Dacher Keltner diventa importantissimo: anche per valutare la vera “molla” emotiva che spinge a reagire in una certa maniera rispetto a un fatto esterno, e come ciascuno abbia delle reazioni formate da “mix” di emozioni differenti.

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