Viola le norme anti-contagio sul lavoro, azienda di Capizzone multata e chiusa
Aveva riaperto l’attività dopo il lockdown ma, non avendo rispettato le norme di sicurezza sul lavoro per il contenimento dei contagi, ha dovuto chiudere nuovamente. A finire nei guai è stata un’imprenditrice tessile cinese, titolare dell’azienda "Confezioni Luisa di Lu Xiaopin" di Capizzone.
La donna era stata controllata nei giorni scorsi dalla Polizia stradale di Treviglio, che aveva riscontrato alcune irregolarità nei documenti di trasporto; per questa ragione, nella mattinata di giovedì 7 maggio, il personale della Stradale e della Divisione Pasi della Questura di Bergamo hanno effettuato un controllo congiunto nella ditta, riscontrando numerose irregolarità di natura ambientale, amministrativa, igienico-sanitaria, oltre che in materia di norme sul lavoro.
Nello specifico, sono state accertate violazioni circa la regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del Covis-19 negli ambienti di lavoro, riguardanti le prescrizioni in materia di pulizia e sanificazione in azienda, di precauzioni igieniche personali e di gestione degli spazi comuni, oltre che riguardo la produzione di rifiuti speciali non pericolosi. Violazioni che sono costate una multa di 7mila euro e la chiusura immediata dell’attività. A ciò seguirà la segnalazione dell’accaduto in Prefettura, che prevede come sanzione la chiusura dell’impresa dai 5 ai 30 giorni.
Infine, sono state riscontrate ulteriori anomalie sempre relative al testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro, oltre che inerenti al regolamento locale di igiene di Regione Lombardia, che verranno valutate e approfondite da parte dell’Ispettorato del Lavoro, dall'Ats di Bergamo e dall'Ufficio tecnico del Comune di Capizzone.