Legittima difesa?

Violenta lite tra fratelli a Mozzo, il minore interrogato: «Mi sono difeso dall'aggressione»

Arrestato con l'accusa di tentato omicidio, ieri è stato interrogato dal gip: secondo la sua versione, si tratterebbe di legittima difesa

Violenta lite tra fratelli a Mozzo, il minore interrogato: «Mi sono difeso dall'aggressione»
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Legittima difesa e non tentato omicidio, di cui è tuttora accusato: dopo l'interrogatorio di fronte al gip Beatrice Parati che si è tenuto nel pomeriggio di ieri - mercoledì 28 giugno -, emergono nuovi risvolti sulla vicenda che ha visto il litigio tra due fratelli (26 e 31 anni) mutare in un'accusa di tentato omicidio.

Il ventiseienne - come riporta L'Eco di Bergamo - ha parlato per mezz'ora di fronte al giudice, fornendo una versione dei fatti «univoca», come rimarcato dal suo legale Rosario Coppola. Dall'interrogatorio sarebbe emerso che il fratello maggiore mostrasse da tempo atteggiamenti di natura aggressiva e violenta, mentre il minore tentata di coinvolgerlo nel proprio giro di amicizie.

Poi la lite degenerata quella domenica mattina, ma sfociata già fin dalla sera. Erano circa le 6 del 25 giugno quando è arrivata la telefonata al 112: a telefonare è stato proprio il ventiseienne, che aveva anche rilasciato dichiarazioni spontanee ai Carabinieri. Così, su disposizione del pm, i Carabinieri di Curno lo avevano tratto in arresto con l'accusa di tentato omicidio. Ma il giovane nell'interrogatorio ha rimarcato: «Mi sono difeso dall'aggressione di mio fratello», agendo quindi «sempre e solo per legittima difesa» come sottolineato anche dall'avvocato.

La lite scoppiata nella discoteca di Seriate

Una versione che troverebbe conferma anche negli altri avventori della discoteca di Seriate da cui è partito tutto. Qui il fratello minore sarebbe infatti intervenuti per calmare il fratello, intento a discutere con un'altra persona, che avrebbe quindi rivolto la sua rabbia verso di lui. Una volta tornati a casa a Mozzo, dove vivono insieme alla madre, la situazione è degenerata fino alle botte.

Diversamente da quanto creduto all'inizio, non è stata una botta in terra a far perdere conoscenza al trentunenne: pare infatti che si trovassero entrambi già sul pavimento, e che il maggiore stesse cercando di strozzare il minore quando quest'ultimo «per difendersi» gli avrebbe a sua volta stretto le mani al collo, fin quando avrebbe perso conoscenza.

Ora si trova ricoverato in ospedale in prognosi riservata, forse un ematoma ha spiegato il legale, ma non sarebbe la perdita di conoscenza ad averlo ridotto in gravi condizioni. Anche il fratello minore ha riportato ferite: due fratture, una al naso e una alla mano (giudicate guaribili in trenta giorni) e diverse ecchimosi su tutto il corpo. Ora bisognerà attendere la decisione del giudice circa la convalida (o meno) dell'arresto ed eventuali misure che potrebbero essere prese.

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