Violenta aggressione lunedì sera (10 novembre) a Caravaggio, dove un tabaccaio è stato picchiato e rapinato mentre rientrava a casa dopo la chiusura del negozio. La vittima è Giuseppe Allevi, titolare di una tabaccheria e ricevitoria in via Folcero. L’episodio si è verificato intorno alle 20 di lunedì 10 novembre, a pochi metri dall’esercizio commerciale.
La dinamica dell’aggressione
Come riportato dai colleghi di Prima Treviglio, il commerciante stava percorrendo a piedi il tragitto che lo separa dal negozio alla sua abitazione, un percorso che compie quotidianamente. Secondo il suo racconto, il rapinatore lo avrebbe pedinato e studiato nelle sue abitudini serali.
«Probabilmente mi ha tenuto d’occhio e ha visto che faccio quella strada tutte le sere» ha spiegato la vittima. L’aggressore inizialmente camminava sul lato opposto della strada, poi ha attraversato la carreggiata. Quando il tabaccaio ha accelerato il passo, l’uomo si è messo a correre.
«Mi sono scansato pensando che fosse uno di quelli che fanno footing, mai più immaginavo che volesse aggredirmi», ha raccontato il tabaccaio. Il primo colpo è arrivato alla schiena, seguito dalla richiesta: «Dammi i soldi».
La reazione e la fuga del malvivente
Allevi ha tentato di reagire all’aggressione, ma ne è nata una colluttazione durante la quale ha ricevuto un secondo pugno, questa volta al volto. Il rapinatore è riuscito a spintonarlo a terra e a strappargli il marsupio, fuggendo poi via.
«Probabilmente non si aspettava che reagissi», ha commentato il commerciante, che fortunatamente aveva le chiavi di casa in tasca e ha potuto rientrare nella propria abitazione.
L’aggressione è avvenuta in una zona poco illuminata e in un orario in cui la strada era quasi deserta. Alcune auto erano in transito ma nessuno si è accorto di quanto stava accadendo.
Le indagini
La vittima si è recato in serata alla caserma dei carabinieri di Treviglio per denunciare l’accaduto. Il giorno successivo una pattuglia ha effettuato un sopralluogo nella zona, dove sono presenti alcune telecamere di videosorveglianza comunali che potrebbero aver ripreso la scena.
Del malvivente, descritto come un italiano di corporatura media con un berretto in testa, si sono perse le tracce. Per Allevi, che gestisce l’attività di famiglia da anni, si è trattata di un’esperienza traumatica ma per fortuna senza gravi conseguenze fisiche: «È la prima volta che mi succede una cosa simile. È stato un grande spavento ma per fortuna nulla di grave».