Violenza sulle donne: basta passare qualche ora in tribunale per capire la gravità del problema
Tre processi, tre uomini, tre donne, tre famiglie con figli: le storie tra violenza fisica e verbale, alcol e droga
Basta entrare in tribunale e restarci per poche ore per notare subito come la violenza sulle donne sia un problema grave, diffuso, che caso per caso sorprende, intristisce, fa scattare la rabbia. L'uomo alcolizzato che vuole tornare in famiglia perché sostiene di essere cambiato, la donna che fugge da casa con i figli, quella che vorrebbe perdonare.
Tre processi e tre storie
Il Corriere Bergamo riporta tre processi, che portano con sé le storie complesse di tre famiglie, arrivate in tribunale in una sola giornata e che sono rappresentative del fenomeno. Lui 36 anni, lei 30, entrambi marocchini; lui in cella dal 7 giugno dopo diversi episodi di violenza contro la moglie; lei, parte offesa, che avanza la richiesta di far tornare l'uomo a casa, perché i bambini, di 6, 8 e 10 anni chiedono di lui. L'imputato si difende: «Il mio solo problema è l’alcol, ma mi sto curando. Voglio solo far crescere la mia famiglia». È in questo contesto che l’avvocato chiede la scarcerazione, ma è arrivato il no del pm Raffaella Latorraca, perché esiste «il concreto pericolo di reiterazione di condotte violente nel contesto familiare».
«Per i figli»
Quattro anni e otto mesi di condanna per un altro uomo, anche lui marocchino, la cui moglie italiana è stata aggredita pubblicamente in un bar, episodio apice di una serie di violenze fisiche e verbali in casa.
«Meglio un cane di te» sono le parole che un terzo uomo, pachistano, ha riferito a propria moglie, connazionale, che, dopo una serie di violenze, ha deciso di fuggire di casa con i figli per rifugiarsi in un alloggio protetto. Per l'imputato, l’avvocato Simona Prestipino ha chiesto di accedere alla giustizia riparativa, una sorta di mediazione «per i figli». Ma la moglie non vuole più avere alcuna relazione con il marito.
Siamo nel terzo millennio, e ogni giorno ,ancora, sentiamo di donne uccise e maltrattate fisico/verbalmente, nonostante varie denunce!!!! Sarebbe ora di fare qualcosa di più concreto e DURO!!!! BASTA!!!!!!
Va rimarcato con quanta frequenza persone extracomunitarie intasino le aule di giustizia e le nostre carceri. Senza cadere in facili generalizzazioni quando in Italia non si trova il Giardino dell'Eden immaginato disagio e degrado sono dietro l'angolo. Auguri ai prossimi che arriveranno
Mi inorridisce il fatto che gli avvocati propongano mediazioni e giustizie riparative, per fare rientrare in qualche modo il violento in famiglia... Non ho mai conosciuto storie di mariti violenti che abbiano smesso di esserlo...