Violenza sulle donne in Bergamasca, nel 2022 casi di stalking aumentati del 19%
I dati provinciali mostrano come il fenomeno sia sempre più preoccupante. Il caso del femminicidio di Romina Vento a Fara Gera d'Adda
Il fenomeno è in preoccupante aumento e non sarebbe giusto parlarne solamente una volta all'anno. Ma dato che oggi, 25 novembre, è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne è bene dare ancor più eco a storie e numeri che amareggiano e mostrano l'importanza di insistere su prevenzione e repressione. A tal proposito, sul PrimaBergamo in edicola fino a giovedì 1 dicembre (in edizione digitale QUI) potete trovare due pagine dedicate al tema.
Ovviamente, nella giornata di oggi sono diversi gli appuntamenti previsti sul territorio per la sensibilizzazione sul fenomeno. Tra questi, oggi pomeriggio, dalle 14.30 alle 19.30, la Polizia di Stato, al centro commerciale di Curno, fornirà informazioni sulle azioni di contrasto e prevenzione alla violenza di genere. Nell’occasione, saranno distribuiti gli opuscoli informativi realizzati dalla Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato con la campagna “Questo non è amore”.
In aumento i casi di stalking
Parlando invece di numeri (si tratta solamente degli interventi della Polizia di Stato), PrimaTreviglio sottolinea come il fenomeno della violenza sulle donne sia sempre più preoccupante. Nel 2022, fino al 23 novembre, a Bergamo e provincia si sono registrati 115 casi di stalking (159 nel 2021), che hanno portato all’arresto di 11 soggetti e alla denuncia in stato di libertà di 201 indagati, anche per fatti riferiti ad anni precedenti, con un aumento del 19 per cento rispetto allo stesso periodo del 2021.
Sono stati 296, invece, stati gli episodi di maltrattamenti familiari, (295 lo scorso anno), 29 le persone arrestate e 321 i denunciati per tale reato anche riferiti al periodo precedente; 91 (78 nel 2021) le violenze inerenti la sfera sessuale commesse tra cui rientrano molestie e violenze con due casi per cui si è arrivati all’arresto dei responsabili, 59 sono stati i soggetti indagati.
La nostra provincia, tra l'altro, proprio quest'anno è stata teatro di un brutale femminicidio. Stiamo parlando della morte di Romina Vento, 44enne uccisa la scorsa primavera a Fara Gera d'Adda dal compagno Carlo Fumagalli, che dopo aver lanciato la loro auto nell'Adda, le ha tolto la vita annegandola.
L'importanza della prevenzione
A fronte di questa situazione, è evidente come la prevenzione rimanga uno degli strumenti fondamentali per combattere la violenza di genere. L’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Bergamo ha effettuato nel capoluogo, da inizio 2022, 291 interventi per liti e aggressioni in ambito familiare, tutte censite nell’applicativo Scudo che consente di tenere traccia dei casi pregressi, così da procedere a tempestivi arresti nei casi di flagranza di reato.
Percorsi di recupero
Sulla scorta delle relazioni di intervento della varie forze di Polizia della provincia, la Divisione Anticrimine ha istruito numerosissimi casi che hanno portato all’emissione di otto ammonimenti del Questore per atti persecutori e 18 per violenza domestica. Grazie ai protocolli sottoscritti tra la Questura, il Centro Italiano per la Promozione della Mediazione di Bergamo e l’associazione “La svolta”, i soggetti ammoniti sono stati avviati alla frequenza di percorsi di recupero. Sono molto rari i soggetti che, dopo aver seguito un percorso di questo genere, cadono in recidiva degli agiti violenti.
Inoltre, sempre su proposta della Divisione Anticrimine sono state applicate dal Tribunale di Brescia, Sezione Autonoma Misure di Prevenzione, quattro misure della Sorveglianza Speciale, che vanno da uno a due anni, nei confronti di un soggetto ritenuto pericoloso nell’ambito dei reati di violenza domestica e di genere, disponendo, tra le prescrizioni, il divieto di avvicinamento alla parte offesa.
Grazie al Protocollo sottoscritto dalla Questura con la Casa Circondariale Don Fausto Resmini di Bergamo è stato possibile monitorare, all’atto della scarcerazione, 84 soggetti detenuti a vario titolo per reati di genere (atti persecutori, maltrattamento e violenza sessuale) – e altrettante vittime - con il contributo dell’Arma dei Carabinieri al fine di evitare una possibile escalation di violenza.