I vostri bimbi non hanno la mensa? Come fare una schiscetta perfetta

Complice l’aumento delle allergie e delle intolleranze alimentari o l’abitudine a una dieta green, vegetariana o vegana, cresce sempre più anche la richiesta di poter arrivare a scuola con la schiscetta. Ovvero, con il pranzo già bello e impacchettato, piuttosto che consumare le pietanze proposte in mensa. Una soluzione accettabile o ottimale per le nuove esigenze o le mode dilaganti? Al di là di un concetto di condivisione e socialità, gli esperti dicono Nì anche a livello di salute. Occorre infatti che il pasto casalingo sia bilanciato, ricco di nutrienti che favoriscono anche il rendimento scolastico, e che risponda a dei criteri di praticità e buona socialità.
Il pranzo migliore. Non deve essere solo buono, ovvero saporito al palato e gustoso. Specie quello consumato tra i banchi di scuola, deve avere anche alcune qualità e caratteristiche essenziali che non possono essere ignorate o trascurate dalle mamme chef, provette o improvvisate che siano. A detta degli esperti, il pranzo a scuola deve essere digeribile, non ungere ed essere pure agevole da mangiare in compagnia. Un buon pranzo, dunque, non deve solo racchiudere ottime proprietà nutrizionali, come raccomandato dalla dieta mediterranea e dai nutrizionisti, ma deve avere anche delle sane caratteristiche pratiche.
Il contenitore perfetto. Vale a dire che i bimbi a scuola devono arrivare con un cibo ben chiuso in contenitori ermetici ma nel contempo facili da aprire, anche per i piccoli, utili non solo a non far gocciolare o perdere l’alimento ma anche a preservarne intatto lo stato di conservazione. Perché un cibo a contatto con l’aria o con altri agenti potrebbe contaminarsi, alterarsi o perdere parte delle sue proprietà nutrizionali originali. I più adatti allo scopo sono ad esempio i contenitori di plastica BPA free (senza cioè bisfenolo A che è un disturbatore endocrino) o di vetro infrangibile, anch’esso privo di BPA e ftalati, entrambi nocivi per la salute, mentre per abituare il bambino a non consumare il cibo con le mani è bene anche dotarlo di posate ad hoc, in legno usa e getta o in acciaio.
I cibi giusti. I cibi migliori per i ragazzi a scuola uniscono alla qualità nutrizionale anche la facilità di consumo. Per rispondere a questo duplice obiettivo, si potrebbe pensare a un piatto unico sfizioso, come ad esempio una ricca insalata a base di cereali integrali, con verdure e pollo, oppure dei legumi speziati arricchiti da verdure miste, che possono essere contenuti in un solo contenitore, nonostante la diversa consistenza e natura dei cibi. O, se al mattino il tempo per preparare il pranzo stringe, sì anche a un panino integrale o ai cereali imbottito con insalata, pomodori e tonno, evitando il più possibile salumi e insaccati.
Il pranzo bocciato. È quello che prevede l’uso di salse, come maionese o ketchup o intingoli vari, ma anche alimenti confezionati, specie se chiusi in scatolette di plastica e metallo, cui di norma vengono aggiunte elevate quantità di conservanti, sale e glutammato. Specie quest’ultimo è da bandire, perché la sua presenza nei cibi potrebbe influire sulla concentrazione, abbassando i livelli di attenzione dopo il pranzo o stimolare mal di testa e stati di nervosismo. No anche a snack, saturi di zuccheri e grassi, che non solo alzano la glicemia, cioè lo zucchero nel sangue, ma possono favorire cali di attenzione. Lo stesso vale per patatine fritte, che possono contenere acrilammide, un potenziale agente cancerogeno, salatini e succhi di frutta. Anche nel caso questi ultimi siano dichiarati ‘senza aggiunta di zucchero’, così non è; infatti esso viene sostituito da un'elevata concentrazione di fruttosio, una tipologia di zucchero che viene metabolizzato solo dal fegato e poi convertito in grasso, affaticando così il fegato stesso e un probabile coinvolgimento anche nello sviluppo di insulino-resistenza che favorisce l'obesità. I succhi di frutta, specie se consumati nell’intervallo o a merenda, possono essere salutisticamente sostituiti con un frutto fresco, ricco di fibre, che aiutano anche ad assorbire lentamente il fruttosio, così come con frutta essiccata o qualche mandorla.
Combattere l’obesità. Già, perché tra gli effetti collaterali di un cibo sbagliato o di proporzioni eccessive c’è pure il rischio di favorire l’aumento di peso: un problema stimato in crescita fra i bambini di oggi, sovralimentati e troppo sedentari. Allora gli esperti raccomandano alle mamme fra un panino di farina bianca imbottito di insaccati ed una zuppa di legumi, anche se servita alla mensa scolastica, di incentivare i piccoli al consumo di quest’ultima. Anche se alcuni alunni, alla sola idea, potrebbero storcere il naso. Ma la buona salute a volte richiede anche un piccolo sacrifico, di buon gusto.