Zona rossa: la leggenda della responsabilità della Persico, che anche "Report" ha alimentato

La trasmissione Report di lunedì 6 aprile, attraverso una serie di allusioni e mezze frasi ha indicato l’azienda Persico di Nembro tra le responsabili della mancata attivazione della zona rossa della Media Val Seriana, a inizio marzo. È stato intervistato anche il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, che in televisione ha detto di avere effettivamente sentito Pierino Persico in quei giorni, spiegando che Persico era «molto preoccupato». Ma essere «essere molto preoccupati» per l’azienda è illecito? E perché Persico era preoccupato? Report non lo ha detto.

Allora abbiamo sentito noi il sindaco Giorgio Gori, che ci ha precisato: «Se quella zona rossa non è scattata, gli industriali del posto non c’entrano nulla. In particolare, Pierino Persico non ha fatto alcuna pressione in questo senso. Non ha voluto farne e non ha potuto farne. Ma nemmeno tutte le aziende della Val Seriana hanno la forza per formare una lobby capace di contrastare decisioni di livello regionale o nazionale. La verità è che Persico era sì preoccupato, e che abbiamo parlato. Lui temeva che questa situazione italiana venisse sfruttata dagli altri Paesi per una concorrenza sleale, per portarci via il lavoro. Temeva per la sua azienda e per i suoi lavoratori. Siamo andati a guardare il testo del decreto di quei giorni per capire se era il caso di continuare a lavorare o era meglio fermarsi. Ma lui assolutamente non ha detto niente per bloccare le decisioni».

Gori fa presente che è Confindustria a livello nazionale che ha avuto un dialogo con il governo, come è normale che sia in situazioni così gravi e per decisioni che certo non si prendono a cuor leggero. Resta un dubbio: perché in valle è nata la leggenda della responsabilità della Persico. Hanno detto che Luna Rossa doveva uscire dal cantiere di Nembro e per questo Persico avrebbe fatto pressioni. Ma anche questa è una falsità: Luna Rossa dovrà uscire - se tutto andrà bene - ad agosto.