Accademia Carrara, Donizetti e Politecnico delle Arti: scossoni ai vertici della cultura
Finita l’era Gori, le grandi istituzioni culturali della città sono entrate in fibrillazione. Una grana dietro l’altra per il nuovo assessore Sergio Gandi
di Paolo Aresi
Il sistema della cultura a Bergamo scricchiola, procede storto, si teme possa sgretolarsi. Mentre il neonato Politecnico delle Arti naviga in un mare tempestoso, il festival Donizetti ha perso il direttore, Francesco Micheli, che lo ha profondamente rinnovato, e la direttrice dell’Accademia Carrara, Martina Bagnoli, scrive sul quotidiano Domani un articolo tanto chirurgico quanto profondo sul tema della gestione dei grandi musei esprimendo una critica profonda che non può non coinvolgere la stessa Carrara.
Che cosa sta succedendo?
Le tre questioni sono distinte, ma sono unite dal filo rosso del cambiamento dei direttori: Bagnoli ha sostituito Cristina Rodeschini da pochi mesi, Francesco Micheli se ne va e non c’è ancora un sostituto, Daniela Giordano ha preso il posto di Emanuele Beschi al Politecnico delle Arti ("unione" di Scuola di belle arti Carrara e conservatorio Donizetti) meno di un anno fa. In contemporanea è successo anche che alla presidenza del Politecnico delle Arti Giorgio Berta (già presidente della Fondazione Donizetti) ha sostituito Michele Guadalupi. Non solo: lo scorso anno a Gianpietro Bonaldi, direttore marketing della Carrara, erano state conferite competenze molto più ampie fino a farlo diventare “General manager” della pinacoteca.
Politecnico delle Arti
Partiamo dall’Accademia di belle arti Giacomo Carrara che dal primo gennaio del 2023 è stata incorporata nel conservatorio Donizetti dando vita al Politecnico delle Arti, il primo in Italia. Traghettatori erano stati il presidente Michele Guadalupi, che aveva raccolto l’eredità del compianto Claudio Pelis, il direttore Emanuele Beschi e il direttore amministrativo Corrado Boschiroli. Una lavoro notevole, certosino, una tessitura paziente durata anni. Poi due colpi di scena: il presidente Guadalupi nei mesi scorsi non è stato confermato e al suo posto è stato scelto Giorgio Berta, commercialista apprezzato, già impegnato in diversi incarichi.
A ruota il direttore Emanuele Beschi ha dato le dimissioni rinunciando alla possibilità di restare fino ai 70 anni; al suo posto è stata eletta nel giugno 2023 (ma è diventata operativa dal 3 novembre) una docente, Daniela Giordano che, nonostante la giovane età, è diventata responsabile del Politecnico delle Arti e quindi di Conservatorio e Accademia di belle arti insieme. Un impegno molto gravoso. Ma Daniela era stata sponsorizzata dall’esperto e capace direttore amministrativo Boschiroli, dal 2009 al Conservatorio bergamasco. Di Boschiroli tutti hanno sempre parlato bene, persino il direttore Beschi, che con lui ha litigato quotidianamente, ma in un clima di collaborazione.
Nel giro di pochi mesi i rapporti fra Daniela Giordano e Corrado Boschiroli si sono deteriorati al punto che quest’ultimo è stato trasferito per “incompatibilità ambientale”. Siccome al ministero sanno che è tra i migliori direttori amministrativi d’Italia, il suo trasferimento è diventato una promozione: gli sono stati affidati il Conservatorio di Cremona e l’Accademia di belle arti di Genova, la quarta in Italia.
In questo caos aggiungiamo che l’ex direttore dell’Accademia di belle arti Carrara (oggi vicedirettore del Politecnico delle Arti), Francesco Pedrini, a fine ottobre finirà il suo mandato perché dimissionario.
Ebbene, che cosa accade? Succede che la situazione di tensione e la partenza di Boschiroli hanno comportato problemi forti a livello amministrativo con ritardi nei pagamenti e con la questione dei debiti fuori bilancio per circa trentamila euro (...)