Al Policlinico San Pietro una mostra dedicata al pittore bergamasco Antonio Cifrondi
Onore a uno dei maggiori artisti orobici fra Seicento e Settecento. L’esposizione è stata inaugurata ieri, giovedì 11 maggio, e sarà visitabile gratuitamente fino al 30 luglio
Antonio Cifrondi, è uno dei maggiori pittori bergamaschi a cavallo fra Seicento e Settecento: lavorò e fu apprezzato anche alla corte di Parigi dove riscosse ammirazione e divenne il protetto del duca d’Harcourt nonché amico del pittore Charles Le Brun. Raggiunse in breve una grande fama e quando tornò in Italia fu inondato di richieste. I dipinti di Cifrondi sono in effetti di alto livello: tra gli altri operò nel convento di Santo Spirito a Bergamo, in via Tasso, nella Villa Zanchi di Scanzorosciate e nella villa Mapelli di Locate di Ponte San Pietro.
Il Policlinico San Pietro del Gruppo San Donato ha deciso di allestire una mostra sul pittore bergamasco all’interno dell’ospedale, nel segno dell’arte “come cura dell’anima”. La rassegna è stata inaugurata ieri, giovedì 11 maggio, e sarà visitabile gratuitamente fino al 30 luglio. L’iniziativa è curata da Maria Silvia Proni e da Rosanna Ferrari: si tratta di quindici opere che risalgono agli anni tra il 1712 e il 1716, opere prima d’ora mai esposte al pubblico. A queste se ne aggiungono altre quattro che provengono da collezioni private e finora sconosciute alla critica.
All’ingresso dell’ospedale si possono ammirare i dipinti a soggetto storico, argomento privilegiato nel ciclo di Villa Zanchi, tra i quali tre quadri con la storia di Romolo e Remo, due grandi ritratti delle regine Sofonisba e Semiramide, il Convito in cui Alessandro Magno fu avvelenato. Si ammirano anche due inediti costituiti da Demostene e Diogene, un Ritratto di Famiglia e l’Autoritratto del pittore.
Ha detto Gilda Gastaldi, presidente della GSD Foundation: «È un onore per il gruppo ospitare, all’interno del Policlinico San Pietro, le opere pittoriche di Antonio Cifrondi. È la riscoperta di una personalità di spicco per la tradizione pittorica lombarda che seppe unire le città di Bergamo e di Brescia».
Cifrondi operò anche oltre l’Oglio e a Brescia morì nel 1730, all’età di 74 anni.