Un fiume d'arte

«Artista, amico, maestro»: a Ponte San Pietro la galleria per Cesare Manzoni

Il nuovo spazio, situato di fronte alla chiesa vecchia, verrà intitolato a uno dei soci fondatori dell'associazione, scomparso sei anni fa

«Artista, amico, maestro»: a Ponte San Pietro la galleria per Cesare Manzoni
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di Laura Ceresoli

Il Comune di Ponte San Pietro lascerà a “Un fiume d'arte” un nuovo spazio da poco ristrutturato da adibire alle opere dei suoi pittori, ma non solo. Questo nuovo locale, situato di fronte alla chiesa vecchia, verrà intitolato a Cesare Manzoni, uno dei soci fondatori dell'associazione scomparso sei anni fa.

La galleria d'arte Cesare Manzoni

«È stato un artista, amico e maestro per molti pittori del territorio - conferma la critica d'arte Chiara Medolago -. Con tenacia e precisione ha saputo raccontare nei suoi quadri la passione per la natura e la montagna con uno stile realistico e con una cromia unica, intrisa di luce. È stato un attento pittore, sempre pronto a dispensare consigli tecnici e a fare proposte per progetti legati al comune. A breve verrà organizzata una mostra personale in suo nome per ricordarne il lavoro, la poetica artistica e il suo supporto all'associazione».

Nato a Bergamo il 31 maggio 1944, fin da giovane Manzoni si appassionò all’arte e iniziò la sua formazione come pittore autodidatta. Decise poi di perfezionare la sua tecnica con i corsi “La Favella” di Milano, raggiungendo un buon livello tecnico e stilistico.

Dopo aver fondato nel 1970 il gruppo Valbrembo, di cui facevano parte anche Ugo Riva, Alessandro Verdi e Cesare Benaglia, partecipò a mostre collettive organizzate dal Circolo artistico di Bergamo in gallerie d’arte di Lecco, Milano e Bergamo.

Dal 1979 al 1981, insieme alla moglie Piera, si trasferì in Bolivia a Cochabamba dove, sotto la guida dell’artista Mario Vargas, continuò il suo lavoro tra arte e solidarietà. Eseguì la decorazione della chiesa della Ciudad del niño con affreschi di grandi dimensioni e realizzò una mostra alla galleria centrale “Gildaro Antesana” a Cochabamba.

Rientrato in Italia, proseguì la sua attività artistica fino a (...)

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