Bergamo Capitale della Cultura, i giovani vorrebbero qualcosa di più
Diversi lamentano la poca pubblicità "social" degli appuntamenti e le difficoltà a conoscere il programma. E c'è chi stigmatizza i troppi cantieri aperti
di Camilla Amendola
Quest’anno Bergamo è - insieme a Brescia - Capitale italiana della Cultura, ma a quanto pare i giovani non si stanno godendo appieno questa occasione e credono che la città abbia gestito male la logistica dell’evento.
«Bergamo è piena di cantieri e questo non è ammissibile. È complicato visitare la città per i bergamaschi, immagino quanto lo sia per uno straniero. I problemi iniziano appena si esce dall’autostrada, ci sono lavori da non so più nemmeno quanto tempo. La segnaletica è davvero confusionaria, se io fossi un turista perderei l’entusiasmo fin da lì. Capisco che la possibilità che ha avuto Bergamo sia anche un’occasione per rinnovare la città, ma questi lavori si sarebbero dovuti svolgere prima o dopo, non durante quest’anno», dice Ilaria De Luca, 23 anni.
Che poi aggiunge: «Mi chiedo quanti turisti stia attirando Bergamo. Io studio a Ferrara e nessuno dei miei colleghi sa che la nostra città è Capitale della cultura...».
Una situazione simile viene sottolineata anche da Giulia Bugliari Armenio, classe 2002 che da un anno studia e vive a Pavia: «Molta gente che frequenta la mia università viene da Bergamo e sa della “nomina”, ma sinceramente non so se gli altri sappiano di questo evento».
La poca notorietà per l’anno da Capitale della Cultura potrebbe essere direttamente proporzionale a quella che diversi giovani hanno definito «una scarsa o assente pubblicizzazione degli eventi».
Andrea Tripepi (24 anni), ad esempio, ha dichiarato: «Vivo poco Bergamo perché sono spesso a Milano, quindi non so dire se a livello di cartellonista la città abbia fatto un buon lavoro. Suppongo che a livello radio-televisivo non sia stato fatto molto. Sui social c’è qualche piccolo input tramite sponsorizzazioni e un paio di eventi su Facebook. Sarebbero state utili e sicuramente più di impatto delle collaborazioni con content creators della Bergamasca e del Bresciano che (...)