Bergamo, la gioia dei neolaureati al Graduation day dell'Università (foto)
Stamattina la cerimonia in Città Alta. Il rettore Sergio Cavalieri: «Siate viaggiatori irrequieti e aperti al cambiamento». Presente Beppe Severgnini
«Siate viaggiatori irrequieti e aperti al cambiamento investendo tutto nell’unica sorgente che deve alimentare il vostro futuro: la sete di conoscenza». Ci sono echi di un celebre discorso di Steve Jobs ("Stay hungry, Stay foolish") nelle parole con cui il rettore dell’Università degli studi di Bergamo Sergio Cavalieri si è rivolto ai laureati protagonisti della cerimonia del Graduation Day che si è tenuta sabato 20 maggio a Bergamo.
La mattina nell’Aula Magna di Sant’Agostino si è parta sulle note della violinista Simona Sorrentino, del coro pop-rock del Conservatorio Donizetti di Bergamo e del gruppo corale One Soul Project Choir di Brescia.
Un pensiero è andato anche alla vittime e alle persone colpite dall'alluvione in Emilia Romagna: «Il nostro primo pensiero di vicinanza e solidarietà – ha detto il rettore – va a chi ha subito perdite incalcolabili e sta cercando faticosamente di rialzarsi».
Il discorso del rettore Cavalieri
È il tema del viaggio quello scelto dal rettore per augurare il futuro migliore ai neo laureati dell’Università di Bergamo. «Tra partenze e traguardi, l’unico orizzonte siano la sete di scoperta e l’apertura al cambiamento. Un viaggio – quello che ha caratterizzato il percorso di studi dei giovani presenti – che ha dovuto attraversare vere e proprie tempeste, come l’emergenza pandemica».
«Eppure nel mezzo di una circostanza carica di un dolore che in alcuni momenti sembrava non placarsi mai, abbiamo rinnovato un patto educativo fondato sulla cultura. Cultura come nutrimento, humus di una formazione che non si è mai arresa di fronte alla distanza e all’isolamento tanto necessari, quanto complicati, a testimonianza di una centralità del sapere come arma di sopravvivenza e principio di prosperità».
C'erano 750 laureati quest'oggi a Bergamo Alta. «L’approccio a questa giornata – ha continuato Cavalieri – non può che derivare dalla consapevolezza della cultura come snodo unico di visioni e tensioni di sviluppo», ricordando la stretta collaborazione con l’Università degli Studi di Brescia e rivolgendo un saluto particolare al rettore Francesco Castelli, tra gli ospiti d’onore della giornata.
«La vita è un viaggio» ha aggiunto il giornalista Beppe Severgnini. Infine l’augurio conclusivo del rettore ai giovani laureati: «Più di tutto vi auguro di saper comprendere che nulla è a portata di mano e che, anche nei momenti più difficili, sarete in grado di coprire le distanze».