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Arte
“Bergomum Pop”, le vecchie cartoline della città esplodono di colore
Lo Spazio Bart di Dalmine ospita Daniela Cavallo, pittrice digitale, con un progetto artistico che propone una visione diversa di Bergamo attraverso le due guerre
C’è un ricercato open space, che è in sostanza uno spazio funzionale dedicato a mostre ed eventi, all’ultimo piano del nuovo stabile di Azchimica, a Dalmine, in via Piemonte 7/A. Si chiama Spazio Bart e i giovani artisti emergenti vi possono esporre le proprie opere: a selezionarli è il ceo Andrea Bracchi, seguendo il suo istinto.
In occasione dell’evento Bergamo-Brescia capitale della cultura 2023, dal 20 marzo al 22 aprile (con presentazione il 18 marzo alle 18; mostra visitabile su appuntamento scrivendo a info@spaziobart.it) lo spazio ospita Daniela Cavallo, pittrice digitale, con un progetto artistico che propone una visione diversa di Bergamo attraverso le due guerre, ottenuta rielaborando delle vecchie cartoline trovate nella preziosa raccolta del collezionista Oscar Zanchi. Titolo: “Bergomum Pop”. Organizzazione a cura di Andrea Bracchi e Luca Austoni, curatore Marco Fioretti.
«La mostra – spiega Daniela Cavallo - nasce dall’incontro di due tempi e linguaggi visivi: un tempo antico, Bergomum, latino (rappresentato dalle cartoline in bianco e nero di una Bergamo che va dalla fine dell’800 fino agli anni ’60 circa) e un tempo moderno, Pop, quello degli anni ’90, dei videoclip di Mtv e delle grafiche pubblicitarie delle mie rielaborazioni digitali. Dall’incontro di questi due tempi nasce uno spazio nuovo, una dimensione d’incontro di due realtà, un’estensione del colore che, con gioia, vuole rapire lo sguardo dello spettatore per farlo semplicemente sognare un po’».
«Le elaborazioni grafiche di Daniela Cavallo – scrive Tino Adamo nella presentazione - traspirano un insieme di coinvolgente empatia e umanità, poiché le sue sinapsi percepiscono visioni inedite che prendono forma nelle singole opere. Le immagini d’epoca che rappresentano il soggetto di “Bergomum Pop” ci giungono redivive, fresche e in movimento. Questa eclettica pittrice tramanda storie e memorie antiche utilizzando una codifica armoniosamente moderna. L’estro di Daniela è impetuoso come il vento di maestrale, che non si può obbligare né imbrigliare, e il reagente che anima il suo lavoro è un richiamo ancestrale simile al pulsare della Terra».
