Boom di soci per il Circolo Fotografico Bergamo77, che compie 45 anni
Tante le iniziative del circolo, ma la sede di via Borgo Santa Caterina è piccola: appello al Comune per avere più spazio
Oggi tutti fanno fotografie, anche se quasi solo con lo smartphone. Siamo immersi nelle immagini come mai prima, nella storia. Eppure ci sono realtà associative votate alla cultura fotografica, nate quando Internet e i social non erano neppure un’ipotesi, che continuano a fare proseliti. Anzi, forse proprio perché capaci di fornire mappe di navigazione nel pelago della visibilità a tutti i costi, raggiungono quote da record.
Come il circolo Bergamo 77, nato nell'autunno del 1977 in un piccolo retrobottega di un negozio di fotografia in via Moroni, che ha ormai cinquanta iscritti; ma la sede di via Borgo Santa Caterina 39 (punto di ritrovo settimanale, il giovedì sera) è così piccola che spesso non basta, e allora si provvede all’affitto di sale comunali, come la Galmozzi di via Tasso o la sala Laura Bassi di via Mazzini. Servirebbe una sede adeguata alle dimensioni del circolo, insomma, ma il Comune non ha ancora trovato una soluzione idonea.
Foto di Simone Rovaris (presidente del circolo)
Roberta Bortolotti
Roberta Bortolotti
Roberta Bortolotti (analogico)
Sonia Samanni (analagico)
Roberto Cappellini
Ramon Bot
Maurizio Romano
Maurizio Romano
Maurizio Romano
Maurizio Romano (analogico)
Maurizio Romano
Mario Palombo
Mario Palombo
Marcelo Sforza
Giuseppe Zanetti
Giuseppe Zanetti
Giovanni Bertulessi
Giovanni Bertulessi
Giovanni Bertulessi
Gianfranco Perrone
Gianfranco Perrone
Fabio Callioni
Fabio Callioni
Fabio Callioni
Fabio Callioni
Claudia Prati
Claudia Prati
Claudia Prati
Claudia Prati
Claudia Prati
Alberto Gilberti
Alberto Gilberti
Come si svolgono i ritrovi? Ci può essere la serata del socio, dove uno degli iscritti espone uno dei progetti su cui ha lavorato: può essere un viaggio in Normandia o una visita alla biennale di Venezia, per fare degli esempi. Viene anche fatto un foto-contest interno su sei temi stabiliti annualmente: ogni socio deve mandare in forma anonima tre foto sul tema ai responsabili del circolo; vengono attribuiti dei punteggi e a fine anno si determina un podio di vincitori. C’è anche la serata dell’autore, in cui viene ospitato un fotografo esterno. Infine, i soci cercano di esporre i propri scatti, organizzando piccole mostre sia all’interno della sede che in altri contesti.
Ma tante sono le ulteriori attività del circolo. C’è un corso di fotografia, innanzitutto, composto da otto lezioni teoriche abbinate a un’uscita sul campo nel fine settimana successivo, per sperimentare immediatamente i concetti appresi. Il taglio del corso è innovativo: si compone sia di lezioni sulla fotografia contemporanea, sia di approfondimenti sulla post produzione e sulla realizzazione di video.
Nel weekend vengono talvolta organizzati anche degli workshop, che possono essere dedicati o all’utilizzo di Lightroom e Photoshop, cioè i più avanzati e diffusi software di post produzione (con l’intervento di persone qualificate), o a shooting fotografici in studio per approfondire la ritrattistica o lo still life (la classica “natura morta”), molto usato in pubblicità. Vengono anche organizzate iniziative di altro genere: gite fuoriporta per visitare una mostra fotografica o eventi particolarmente interessanti per i cultori dello scatto, come il Capodanno cinese a Milano, o il Salone del Mobile.
Alcuni soci del circolo sono fotografici o registi professionisti, quindi mettono a disposizione di tutti i soci le loro competenze. Ci sono poi semplici appassionati molto talentuosi, che hanno affinato le loro capacità in questi anni. Passione e professione, del resto, resta un binomio molto intrigante nel settore della fotografia. Spesso i professionisti si formano nei circoli o club fotografici dove hanno modo di esprimere il loro talento prima di fare il salto nel mondo professionale. D’altra parte gli appassionati seguono i professionisti, frequentano i loro workshop, comprano libri e pubblicazioni, visitano le loro mostre. I circoli fotografici non sono più i luoghi dove si parla solo di tecnica e di attrezzature. Gli aneddoti dei fotografi più anziani raccontano di come una volta si esaminavano le stampe in controluce per vedere eventuali imperfezioni della tecnica di stampa. Oggi si parla di contenuti, di linguaggio, si elaborano progetti comuni da sviluppare.
Per info bergamo77.it (e le pagine Facebook e Instagram).