Cosa si dice, a Bergamo e non solo, sulla fantaopera del Donizetti "Raffa in the Sky"
Al teatro cittadino un'ovazione, ma la critica locale è stata tiepida. Aldo Grasso lo ha definito «innovativo», grandi elogi su Repubblica e Il Manifesto
di Marta Belotti
Dopo incontri nei quartieri, presentazioni e anteprime, il giorno del debutto di Raffa in the Sky è arrivato. Venerdì 29 settembre, alle 20.30 dal vivo al Donizetti e in leggera differita (alle 21.15) su Rai 5, è andata in scena la fantaopera commissionata da Fondazione Teatro Donizetti per il 2023, anno di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura.
Nei giorni successivi, testate giornalistiche e blog non sono rimasti indifferenti e hanno pubblicato articoli, recensioni, interviste. A livello locale, ma anche nazionale.
In casa, al di là dell’ovazione arrivata dalla platea a fine spettacolo, le recensioni sono state miti. «Un’opera carina» ha scritto Paolo Aresi sul nostro sito e qualcosa di simile lo si è letto anche - tra le righe - nell’articolo di Bernardino Zappa, musicista e critico musicale, per L’Eco di Bergamo: l’opera di Francesco Micheli «è uno spettacolo con la maiuscola, serrato nel ritmo e prodigo di soluzioni inedite e incisive, contornato di lustrini e scintillii», ma «i recitativi stentano a trovare una precisa collocazione stilistica» e «in tutta la prima parte l’orchestra diretta da Carlo Boccadoro non regala spunti incisivi e pregnanti».
Sarà forse che quest’opera è “uscita dalle orecchie” di chi ne ha seguito presentazioni su presentazioni prima ancora di poterla gustare; sarà il temperamento orobico non incline a elogi sperticati; sarà che Raffa in the Sky non ha davvero così convinto Bergamo; fatto sta che i commenti più caldi e appassionati arrivano da fuori, dalla voce nazionale.
Il Fatto Quotidiano, sotto la firma, di Diego Pretini è netto: «La missione di Francesco Micheli, ideatore e regista di questa che ha chiamato “fantaopera”, appare compiuta».
Sulla stessa scia anche Il Manifesto, che spende parole di elogio per «un racconto musicale la cui apparente leggerezza cela uno spessore di lavoro inconsueto». A Fabio Vittorini, che firma l’articolo, è piaciuta la storia di una Carrà aliena, mandata dal pianeta Arkadia sulla Terra dal padre Apollo XI (...)