per volontà del nipote

Donati alla Biblioteca Mai dieci faldoni per il fondo «Luigi Angelini»

I documenti coprono un arco temporale dal Quattrocento all'Ottocento e si riferiscono ad alcune famiglie bergamasche.

Donati alla Biblioteca Mai dieci faldoni per il fondo «Luigi Angelini»
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Il fondo Luigi Angelini, conservato alla Biblioteca civica Angelo Mai, è stato incrementato da dieci faldoni di documenti che vanno dal Quattrocento all’Ottocento e che si riferiscono alle famiglie bergamasche Albani, Giurniga e Giambarini. La donazione è frutto della generosità di Piervaleriano Angelini, nipote di Luigi Angelini e figlio di Sandro Angelini. In una lettera, inviata al Comune di Bergamo , Piervaleriano Angelini spiega come «il nucleo dei documenti sia stato riunito da don Tommaso Angelini, sacerdote di Alzano Sopra e zio di mio nonno Luigi Angelini, conosciuto ingegnere e architetto in Bergamo (1884-1969)». Il corpus donato è composto da carte che riferiscono alla famiglia Albani, Carte Giurniga, Girloma Giurniga, Carte Giambarini (sec. XVIII e XIX), Mario Poncino giudice di pace. Piervaleriano Angelini ricorda come queste ultime carte si ricolleghino allo scritto di Luigi Angelini: «Screzi, offese e soprusi nel XVII secolo. Un cittadino bergamasco conciliatore di pace». Da qui la volontà di riunire queste carte al fondo di Luigi Angelini già in possesso dell’Archivio della Biblioteca Angelo Mai, donato da Sandro Angelini nel 1986. La prima donazione dei documenti e dei libri di Luigi Angelini risale al 1974 quando furono donati alla biblioteca diecimila ex libris, più di duemila libri e 100 testate di riviste. Ora Piervaleriano Angelini chiede al Comune «di considerare questo nucleo documentario inalienabile e non divisibile, a motivo della sua provenienza a me da mio nonno Luigi Angelini, attraverso la cura di mio padre Sandro Angelini, e che venga unito all’Archivio Luigi Angelini presso la Biblioteca come sua parte integrante». La Giunta di Bergamo ha accolto con «animo grato» questa donazione e procederà al conferimento delle carte nell’edificio «Casa Suardi» quando saranno terminati i lavori di restauro per l’allestimento della nuova sede di conservazione della Biblioteca.

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