Gori e Del Bono a Londra per presentare le iniziative della Capitale della Cultura
I sindaci di Bergamo e Brescia in trasferta per raccontare il progetto alla stampa britannica
La Capitale della Cultura dà l’input per promuovere le città di Bergamo e Brescia anche all’estero. Ieri, infatti, i sindaci Giorgio Gori ed Emilio Del Bono erano a Londra per incontrare la stampa britannica. Hanno raccontato le centinaia di iniziative ed eventi che abbracciano l’intero anno.
Un viaggio ideato per accendere i riflettori sul territorio e sui “tesori nascosti” della due città, valorizzando le ricchezze storiche, artistiche e culturali, con tanto di invidiabile patrimonio di siti Unesco e di eccellenze enogastronomiche.
«La cultura non è solo espressione figurativa, musicale e artistica ma è anche cultura di impresa e innovazione: uno fattore decisivo di crescita individuale e della società. La Capitale della Cultura 2023 vede il coinvolgimento di tutte le forme di cittadinanza attiva per affrontare le sfide del futuro - commenta Gori -. Le aree progettuali della Capitale hanno guardato al tema della cura, al benessere delle persone ma anche alla cultura della sostenibilità per costruire un nuovo rapporto fra comunità e risorse naturali.
Si è scelto poi di valorizzare i tesori nascosti di due bellissime città e dei loro territori che restituiscono la sorpresa della scoperta di qualcosa che non ti aspetti. La luce della cultura è quindi conoscenza nel senso di apertura, accoglienza ed accessibilità per tutti».
Queste invece le parole di Del Bono:
«Bergamo Brescia 2023 nasce come segno di rilancio dopo la tragedia della pandemia che ha colpito duramente le nostre comunità. In quei mesi cupi c’è la genesi stessa della Capitale, da lì nasce la visione strategica che vuole mettere le nostre terre nella condizione di riprendere il loro cammino di crescita con forza e determinazione. Un percorso di ripresa che possa estendersi a tutta l’Italia, affinché il Paese possa rinascere dalla cultura. La peculiarità di questa Capitale Italiana è la condivisione: la proposta di Bergamo e Brescia, che non avevano consuetudine alla sinergia, è quella di crescere insieme. Uno spirito che ha trovato l’entusiasmo delle comunità e delle istituzioni culturali, del mondo dell’associazionismo e delle imprese».