Il 2023 della Gamec tra mostre in galleria e progetti diffusi
Presentato nel dettaglio il programma di esposizioni e allestimenti speciali: tra i protagonisti, Vivian Suter, Rachel Witheread e Tomás Saraceno
La smaterializzazione dei processi, la decolonizzazione delle narrazioni, la conservazione delle memorie e la svolta ecologica raccontate dai linguaggi dell’arte contemporanea, tra pittura, scultura, cinema sperimentale, design e performance. Con un ricco programma interdisciplinare, sviluppato all’interno e all’esterno della galleria, e nuove o rinnovate collaborazioni, nel 2023 la Gamec di Bergamo tornerà ad approfondire alcune fondamentali tematiche del nostro tempo.
Nell’anno di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura, la programmazione del museo si aprirà a febbraio con “Salto nel vuoto. Arte al di là della materia”, terzo e ultimo capitolo della Trilogia della Materia, dedicato al tema della smaterializzazione. Seguiranno in estate la prima mostra personale in un museo italiano dell’artista di origini svizzero-argentine Vivian Suter, l’intervento site-specific per il Palazzo della Ragione dell’artista britannica Rachel Whiteread e un nuovo episodio del ciclo La Collezione Impermanente.
Suter, Untitled
Suter, Untitled
La Collezione Impermanente 3.0: Favini
Whiteread, House, 1993
Whiteread, Nissen Hut, 2018
In autunno, mentre le sale del museo saranno abitate dalla performer italiana Chiara Bersani, verranno presentati i progetti dell’artista argentino Tomás Saraceno dedicato a Giovanni Francia – in collaborazione con Fondazione Meru-Medolago Ruggeri per la ricerca biomedica – e dell’artista e regista libanese Ali Cherri, in collaborazione con Fondazione In Between Art Film.
Ali Cherri, The Madonna of the Cat - La Madonna del Gatto - after Barocci, 2022
Bersani, Gentle Unicorn, Ph. Alice Brazzit
Saraceno, Water and Life
Completano il programma del 2023, corredato da attività educative e laboratori per tutte le fasce di pubblico, le installazioni urbane di Objects of Common Interest e Salottobuono rispettivamente per Piazza della Libertà e per Kilometro Rosso Innovation District, nate dalla sinergia tra Comune di Bergamo, Confindustria Bergamo e Gamec, e la collaborazione con il festival Donizetti Opera (organizzato dalla Fondazione Teatro Donizetti) per la nuova produzione dell’opera “Il diluvio universale” di Gaetano Donizetti, firmata dal duo di artisti italiani Masbedo.
Due parole in più su “Salto nel vuoto”, che esplorerà il tema della smaterializzazione connettendo le ricerche sul vuoto avviate dai primi movimenti dell’avanguardia storica con le indagini sul flusso cominciate negli anni della prima informatizzazione e proseguite nell’epoca post-digitale attraverso l’utilizzo di nuovi linguaggi e realtà simulate.
La mostra, a cura di Lorenzo Giusti e Domenico Quaranta, è articolata in tre sezioni tematiche che inquadrano altrettante modalità di messa a fuoco, rappresentazione ed espressione dei principi della smaterializzazione.
La prima sarà dedicata alla rappresentazione del vuoto come spazio immateriale, e accoglierà una serie di lavori di artiste e artisti che, in tempi diversi, hanno operato, soprattutto in pittura, attraverso i principi della riduzione estrema, del minimo contrasto e dell’impercettibile, raccontando il vuoto come una dimensione immaginativa, ideale o concettuale.
La sezione Flusso presenterà una selezione di opere di epoche diverse, dalle avanguardie ai giorni nostri, testimoni del radicale impatto dell’informatizzazione e delle reti digitali sulla percezione della realtà materiale.
La sezione Simulazione si concentrerà infine sullo snodo tra reale e virtuale, in un percorso che presenterà lavori pionieristici e opere recenti; porrà in dialogo opere che indagano criticamente l’impatto delle simulazioni sulla nostra percezione della realtà concreta con altre che, attraverso il mezzo pittorico, ne amplificano la percezione creando potenti illusioni visive.
In mostra opere, tra gli altri, di Giacomo Balla, Umberto Boccioni, René Magritte, Pablo Picasso.