Il cinema è quello che soffre di più (e già prima non stava bene)
Deve reggere la concorrenza delle piattaforme televisive e l’offerta online, sempre più corposa
Tra i vari settori dello spettacolo piegati dalle chiusure, quello più in sofferenza è probabilmente il cinema. Deve reggere la concorrenza delle piattaforme televisive e l’offerta online, sempre più corposa. Chi stava cavandosela meglio, in qualche modo, erano i cinema d’essai, che non si aspettavano di dover spegnere del tutto i proiettori, ancora. «All’Auditorium di Piazza della Libertà, come in tutte le altre sale, per la riapertura sono state adottate misure severe di contrasto alla diffusione del coronavirus, con la riduzione del numero dei posti, il mantenimento delle distanze, l'uso dei dispositivi di sicurezza e l’effettuazione, al termine di ogni spettacolo, della sanificazione dell’ambiente – dicono da Lab 80, che organizza anche Esterno Notte e Bergamo FIlm Meeting -. Misure che hanno comportato investimenti per materiali e personale adeguato». Questo nuovo colpo, ora, potrebbe essere quello del ko.