Un racconto diretto e senza troppi giri di parole. Così Massimo “Mino” Patelli, conosciuto da tutti ad Alzano Lombardo per essere lo storico custode dell’Oasi delle oche, ha deciso di mettere su carta i giorni più duri della pandemia. Il risultato è un libro dal titolo Come un pugno nello stomaco, a cura e stampato dalla Pro Loco di Alzano, uscito da poche settimane.
«Il libro l’ho scritto durante l’emergenza del virus – racconta Mino -. Ma poi era finito tra gli scatoloni. L’ho ritrovato un paio di anni fa, cambiando casa, e rileggendolo ho sentito davvero un pugno nello stomaco. Ho ripensato a quei giorni».
Il diario di bordo
La prima parte del libro è una sorta di diario di bordo. Dal 4 marzo al 1º maggio 2020, Mino annota ogni giorno quello che vede e sente: i comunicati del sindaco, le notizie dei giornali, le sirene delle ambulanze, le sensazioni di un paese improvvisamente fermo.
«All’inizio era solo un modo per passare il tempo – ammette -. Durante il lockdown o ero all’Oasi con le mie oche, oppure chiuso in casa. Così ho iniziato a comprare i giornali, a guardare i telegiornali, ad ascoltare i comunicati del sindaco, giorno per giorno. Scrivevo tutto, come su un quaderno».

Le sue pagine diventano lo specchio di un periodo assurdo: «Avevo contato tredici pagine fitte solo di necrologi. E in paese, dove di solito ci sono due annunci funebri, ne comparivano venti o trenta. Faceva impressione. Come il suono continuo delle ambulanze, che non smettevano mai».
Le voci del paese
Ritrovato quel manoscritto circa due anni fa, Mino ha deciso di riprenderlo in mano e aggiungere qualcosa in più: le voci degli altri. Così nasce la seconda parte del libro, una raccolta di testimonianze degli alzanesi (…)