Il Parco Caprotti di Bergamo al centro di una ricerca, fra cultura, arte e scienza
Realizzata dall'associazione culturale bergamasca "Contemporary Locus": curiosi i risultati del questionario sottoposto ai fruitori
Il Parco Caprotti è un'enclave verde di Bergamo ancora poco conosciuta e di particolare rilievo storico, che nell'ultimo anno ha vissuto una parziale rinascita grazie a Contemporary Locus, associazione culturale bergamasca nata nel 2012 che per il suo progetto 2023 (quindicesima edizione) ha posto il focus proprio sul parco fra via Verdi e via Tasso.
Dal 15 settembre al 5 novembre 2023, Contemporary Locus ha abitato il parco come spazio di sperimentazione artistica e come piattaforma partecipativa intergenerazionale in un’ottica di rigenerazione urbana e di sostenibilità ambientale.
L'associazione ha quindi invitato quindi l’artista Sophie Ko a intervenire all’interno del Parco Caprotti e del suo Padiglione del Tè - piccolo edificio vetrato realizzato nel 1890, oggi in parziale dismissione - per un progetto legato all’idea di giardino e alla pittura come possibile interpretazione della memoria del paesaggio.
L’iniziativa ha presentato in parallelo un articolato calendario di azioni e attività artistiche, culturali, scientifiche e sociali realizzate tutti i weekend e giorni festivi con la chiamata di personalità dell’arte, della musica, della danza e del teatro, così come botanica, agronoma e naturalista.
Un questionario ai visitatori del Parco
Per immaginare nuove funzioni del Padiglione del Tè e usi allargati del parco con un percorso di rigenerazione partecipato, è stato proposto al pubblico un questionario realizzato in collaborazione con l’Orto Botanico i cui esiti sono stati analizzati da Contemporary Locus con l’Università degli Studi di Bergamo.
Ma quali sono gli esiti? Degli intervistati, il venticinque per cento è composto da under quaranta: un dato interessante, se consideriamo che a Bergamo gli/le under40 residenti sono poco oltre il venti per cento e che la frequentazione del Parco è mediamente di età avanzata. Uno su tre degli intervistati ha conosciuto il Parco per via di Contemporary Locus, mentre tre su tre nuovi venuti hanno mostrato un'impressione positiva.
Una persona su tre ha dichiarato di conoscere o frequentare il Parco per via della vicinanza alla propria residenza o attività di studio e lavoro, per quasi due persone su tre emergono motivazioni legate alla sfera delle emozioni e anche a quella estetica.
Il Parco Caprotti è un'area verde di valenza storica: già segnato nelle mappe catastali del 1400 come ortaglia di una casa che dava su via Pignolo, nel 1800 è stato acquistato dal signor Caprotti che lo ha trasformato in un giardino romantico all'inglese. Al suo interno ospita numerosi esemplari arborei di grande bellezza, tra cui una pianta monumentale riconosciuta, una specie rara e una delle tre sequoie adulte presenti sul territorio della città.