Non è più cultura

Il pianista russo Matsuev (che sostiene Putin) non si esibirà a Bergamo e Brescia

La decisione dopo la richiesta dell'ambasciatore ucraino Yaroslav Melnyk. L'artista doveva esibirsi a maggio durante il Festival Pianistico

Il pianista russo Matsuev (che sostiene Putin) non si esibirà a Bergamo e Brescia
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I sindaci di Bergamo e Brescia hanno accolto la richiesta del Governo ucraino: i concerti del pianista russo Denis Matsuev, in programma al Teatro Grande di Brescia e al Teatro Donizetti rispettivamente il 24 e il 27 maggio, non si faranno. La decisione arriva dopo la lettera formale a firma dell'ambasciatore straordinario e plenipotenziario dell'Ucraina nella Repubblica Italiana Yaroslav Melnyk.

La scelta di invitare l'artista russo era stata considerata da Kiev «molto problematica e inappropriata, dati i precedenti rapporti di Matsuev con il regime di Putin e la sua dubbia posizione in passato ma anche durante l'attuale invasione russa dell'Ucraina».

A onor del vero, il pianista non si è pronunciato sul conflitto, ma nel 2014 firmò una lettera a favore dell'annessione della Crimea alla Russia insieme ad altre 511 personalità culturali russe che in seguito - dopo l'inizio della guerra - hanno sostenuto anche l'invasione dell'Ucraina. Ma non solo: «Matsuev - ha sottolineato Melnyk - è stato il confidente di Putin nelle ultime elezioni presidenziali, e ha invitato i russi a sostenere i "cambiamenti di Putin" alla costituzione della Federazione russa».

«Dal punto di vista dell'etica, della moralità e dei valori umani universali è inaccettabile dare oggi la parola a personaggi che sostengono la guerra della Russia contro l'Ucraina. Invitare Matsuev a esibirsi su importanti palcoscenici italiani riteniamo sia inappropriato nelle condizioni attuali. Speriamo nella Vostra comprensione e chiediamo di annullare i concerti a Brescia e Bergamo e di interrompere ogni collaborazione con lui».

«Cultura è libertà di espressione, ma profilo di Matsuev pienamente politico»

I sindaci Giorgio Gori ed Emilio Del Bono hanno quindi accolto la richiesta e Matsuev non si esibirà più durante il Festival Pianistico. «In segno di rispetto nei confronti delle sofferenze patite dal popolo ucraino, al quale ci sentiamo più che mai vicini, abbiamo chiesto alla presidenza e alla direzione artistica del Festival di sospendere i concerti di Denis Matsuev che erano stati inseriti nel calendario 2023 della manifestazione» hanno replicato i primi cittadini.

«Abbiamo valutato con attenzione quale decisione fosse giusto assumere, non certo perché sia in discussione il nostro netto sostegno alla causa del popolo ucraino, quanto perché riteniamo che la cultura dovrebbe poter godere di una libertà di espressione non condizionata dai conflitti che investono la sfera della politica. Il caso di Denis Matsuev è però diverso - hanno aggiunto -. Abbiamo raccolto informazioni e riteniamo che il reiterato ed esplicito sostegno che ha espresso nei confronti della politica di Putin senza una minima presa di distanze dalla scelta di invadere il territorio ucraino, definiscano un profilo non più solo artistico, ma pienamente “politico” del pianista russo».

Ragion per cui anche altri importanti teatri e festival di tutto il mondo - «dalla Carnagie Hall di New York alla Konzerthaus di Vienna, dal Festival di Lucerna alla Municipal House di Praga» - hanno scelto di cancellare le esibizioni previste.

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