Il pubblico vicino al Donizetti: «C’è chi rifiuta i rimborsi»
Numerosissimi i messaggi di solidarietà che da settimane giungono per email alla biglietteria della fondazione
Gli spettacoli e i concerti vengono rinviati o annullati, ma il pubblico della Stagione di Prosa e di Altri Percorsi, del Donizetti Opera, di Bergamo Jazz, dell’Operetta, nell’attesa di un ritorno alla programmazione consueta, resta vicino alla Fondazione Teatro Donizetti e a tutti coloro che con essa collaborano alla realizzazione di stagioni e festival. Numerosissimi sono infatti i messaggi di solidarietà che da settimane giungono per email alla biglietteria della fondazione. Messaggi che provengono anche da fuori città e dall’estero, inviati da chi, pur stando lontano, si sente umanamente coinvolto dal dramma che sta travolgendo la vita della città di Bergamo, anche nelle sue attività culturali. Messaggi che, nel tradurre le emozioni in gesti concreti, contengono spesso la rinuncia al rimborso di abbonamenti e biglietti attualmente in corso e l’intento di destinarlo a sostegno di chi sta lottando contro il Coronavirus.
Le testimonianze. «Sono una vostra abbonata, mi avete chiesto se voglio procedere per la richiesta di rimborso. No assolutamente!», scrive Flavia, «Penso a tutte le persone che ci lavorano, agli artisti, al teatro in generale. Uno o due biglietti sono poca cosa, ma spero lo facciano tutti e che ciò vi sia di aiuto. Ci vedremo alla prossima stagione con maggior consapevolezza della ricchezza che ci date». «Non ci penso nemmeno a chiedere il rimborso. Se anche saltasse del tutto il festival, donerei l’importo a sostegno del mondo dell’arte, così trascurato e bistrattato in questo momento di crisi» dice Marinella, abbonata di Bergamo Jazz. In perfetta sintonia è Arrigo: «Non ho intenzione di chiedere rimborso né per l'abbonamento né per i biglietti, come segno di solidarietà nei confronti del Teatro che tanto ha fatto e fa per tenere viva la cultura musicale e teatrale di questa città».
Anche dall’estero. Dalla Svizzera una affezionata spettatrice del festival Donizetti Opera ringrazia per il posticipo a giugno del pagamento del suo carnet e aggiunge: «Siamo a Bergamo con tutti i nostri pensieri, nella città tanto amata, la città che ci ha dato tante gioie… Terribili le notizie di ogni giorno, il telegiornale ci fa piangere ogni sera …». Le fa eco Giorgio, altro grande appassionato della musica di Donizetti: «È con grandissimo piacere che accolgo la Vs. conferma, specialmente in questi giorni così bui per tutti e per voi di Bergamo in particolare. La interpreto come una volontà di lottare tutti insieme per superare quanto prima l’emergenza. Da parte mia, spero veramente di venire a Bergamo nei giorni del festival per festeggiare tutti insieme la ripartenza». Un altro spettatore di Bergamo Jazz manifesta la sua intenzione «di devolvere il valore dei biglietti all'Ospedale Papa Giovanni XXIII o, qualora non fosse possibile, di averli rimborsati per poi effettuare la donazione».
Voglia di cultura. I teatri sono chiusi ormai da tempo, a Bergamo come in tutta Italia, e la voglia di tornare a vivere momenti di grande gioia e cultura cresce di giorno in giorno, come testimonia Michela, abbonata alla stagione di Prosa, con la sua email inviata nel pomeriggio del 15 aprile: «Né a voi né ad altri chiederò il rimborso di quanto non goduto a causa di questo lockdown. Sarò felice solo quando potrete, voi e le compagnie teatrali, tornare sulla scena ed io potrò tornare ad acquistare un bel biglietto posto isolato con mascherina, etc… e cioè prima ancora che potremo tornare a farlo liberamente, chissà “come ai bei tempi!”».