Visto da sud

«Io, prof "terrone" nelle valli bergamasche: il mio anno da straniero»

Giulio Di Luzio, insegnante e giornalista pugliese: «Mi sentivo in un ambiente ostile, tra le montagne. A Bergamo città invece ho trovato tutto». Ha scritto "Il Supplente"

«Io, prof "terrone" nelle valli bergamasche: il mio anno da straniero»
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di Clara Scarpellini

«Per tanti lei è e resterà comunque un meridionale». Lo squilibrio nord-sud del personale scolastico è un aspetto molto caratterizzante del sistema istruttivo italiano. Ed è così da tempo, forse anche per una diversa impostazione culturale, sociale ed economica che caratterizza il Settentrione dal Meridione.

Ciò significa che, negli istituti delle nostre zone, sono molti i docenti del Sud. E questo, talvolta, rappresenta un problema. Non certo per il livello della qualità professionale degli insegnanti, quanto per la lontananza che si viene a creare tra la sede di servizio e quella di residenza, cosa che causa annualmente numerosi trasferimenti, compromettendo così la continuità didattica e la stabilità del sistema scolastico.

Giulio Di Luzio, autore e giornalista pugliese, è uno dei tanti insegnanti del Sud che vent’anni fa ha iniziato un lungo peregrinare per l’Italia. Ed è passato anche per le Valli bergamasche.

Durante l’anno trascorso nella nostra provincia, Di Luzio ha appuntato in un diario gli aspetti che più lo hanno colpito della sua “nuova vita”. E da quegli appunti è poi nato il libro Il supplente. Un anno nelle scuole del Nord, edito da Alcheringa Edizioni per la collana “Le Ametiste” (...)

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