La Cultura di Bergamo «relegata a Cenerentola»: i problemi secondo la Lega
Il consigliere del Carroccio Ribolla presenta un'interrogazione dopo la notizia secondo cui la direttrice Bagnoli starebbe per lasciare la guida della pinacoteca cittadina
Una cultura di Bergamo «relegata a Cenerentola, assolutamente ferma e priva di obiettivi e di risorse umane e non certo all’altezza del valore storico, letterario ed artistico della città». È questa che il consigliere della Lega Alberto Ribolla lamenta nell'interrogazione che si pone come obiettivo quello di rendere più chiari e sottolineare come la giunta entrata in carica a giugno 2024 non stia facendo abbastanza per Bergamo.
Due dimissioni
Innanzitutto, i sintomi di questa "malessere culturale" sarebbero in due dimissioni, una già prospettata, l'altra più mormorata in due importanti istituzioni: quella dell'«ormai certo abbandono della Fondazione Donizetti da parte del direttore artistico, Francesco Micheli» e «la notizia preoccupante che aleggia da tempo e che oggi campeggia sui media è l’insofferenza della direttrice dell'Accademia Carrara, Martina Bagnoli, che sarebbe intenzionata a dare le dimissioni essendo in linea di collisione con le scelte del Sindaco Carnevali e dell’assessore Gandi».
La spunterà il manager?
La vicenda alla quale fa riferimento era già stata raccontata dal nostro giornale ed è stata approfondita oggi (26 ottobre) dal Corriere Bergamo, che racconta delle possibili, se non quasi certe, dimissioni della direttrice dell'Accademia Carrara, Martina Bagnoli, che si sarebbe scontrata con la sindaca (nonché presidente della Fondazione Accademia Carrara) Elena Carnevali e l'assessore alla Cultura, Sergio Gandi, sulla gestione della pinacoteca.
Qualche settimana fa, sul quotidiano Domani, era infatti uscito un articolo a firma Bagnoli - arrivata in Accademia Carrara da meno di un anno - sul ruolo e sulle competenze del direttore, da valorizzare e riscoprire, e molto critico nei confronti della figura dei manager a capo di istituzioni culturali.
Il riferimento, chiaramente, non poteva che andare a Gianpietro Bonaldi, general manager della Carrara e del quale la Carnevali e Gandi non intenderebbero fare a meno.
«Non abbiamo un assessorato»
Non solo, come già sottolineato in un ordine del giorno urgente portato solo una decina di giorni fa, un altro problema sarebbero i troppi incarichi dati al vicesindaco Gandi: «Non abbiamo un assessorato dedicato alla Cultura, ma una delega che si somma ad altri oneri».
Ribolla aggiunge: «Nell'assessorato alla Cultura, sia negli uffici sia nelle iniziative, mancano persone e idee. Un bando dell’11 ottobre con scadenza di soli 10 giorni che si è appena concluso non fa altro che riassumere per cinque mesi prorogabili una persona dei tre cosiddetti "articolo 90", quindi assunti a tempo determinato, che erano presenti nella passata consigliatura presso l'assessorato alla Cultura con Nadia Ghisalberti. Lo stesso Gandi ha però già dichiarato che è sempre stata sua intenzione assumere un tecnico esperto che faccia da riferimento alla sua delega sulla cultura. Evidentemente con il bando appena scaduto, che di fatto riassume un solo soggetto in part-time, non si è certo trovato il factotum qualificato di cui si era parlato ma si è solo messa una pezza alla mancanza di personale».
Da qui quindi la domanda: «Quali sono le intenzioni e le modalità di questa Giunta per uscire da questo impasse?».
Rivolgersi a tecnici preparati e competenti indipendentemente dalle loro appartenenze/simpatie politiche. Altrimenti si rischia di finire in situazioni analoghe a quelle che han vissuto e vivono i Ministri della Cultura e relativi entourage, dell'attuale Ministero della Cultura del governo Meloni.