L'Accademia Carrara aiuta la Galleria di Leopoli a proteggere le opere d’arte
Inviati materiali e attrezzature, per il futuro possibili collaborazioni in restauri e conservazioni
L’Accademia Carrara aiuta la Galleria nazionale d’arte di Leopoli a mettere in sicurezza le sue opere: i quadri di autori italiani, polacchi, olandesi, tedeschi ed austriaci saranno protetti anche grazie alle attrezzature inviate da Bergamo.
A riportare il fatto è l’Eco di Bergamo: già da tempo, come spiegato dalla direttrice Maria Cristina Rodeschini, la Fondazione collabora con i responsabili dell’istituzione ed i contatti con il direttore del museo di Leopoli sono molto frequenti. Oltre a materiali e strumenti per mettere al sicuro o movimentare le opere, il suo omologo ucraino ha fatto presente che la necessità maggiore è far arrivare tutto ciò nel loro Paese, operazione non facile a causa del conflitto militare in corso.
L’accademia ha così deciso di accollarsi gli oneri del trasporto, chiedendo consiglio per la scelta dei materiali all’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, autorità mondiale in tema di restauri delle grandi opere. In aggiunta, dalla città dell’Est Europa è arrivata anche la richiesta di collaborazione per scopi scientifici e culturali, ma anche per l’assistenza per restauri e conservazioni.
Nel frattempo, un aiuto concreto è arrivato anche da Restauratori senza frontiere di Roma, associazione che si è unita alla Carrara nel prestare soccorso agli esperti del settore ucraini: sempre nell’ambito del progetto “Save Ukraine Art 22”, nato a marzo ed a cui la fondazione bergamasca ha aderito, saranno raccolte donazioni dai privati per inviare un secondo fronte di aiuti, allo scopo ancora di proteggere i manufatti artistici, nella nazione martoriata dalla guerra. Arriva così una risposta al video dell’Istituto nazionale ucraino di ricerca e restauro, con sede ancora a Leopoli, che chiedeva di mandare materiali per portare avanti il piano di preservazione artistico.
Due mesi fa è inoltre partita da Udine, diretta a Kiev, la terza spedizione di “Save Art”, grazie al coinvolgimento del Museo Peggy Guggenheim di Venezia. Proprio al Guggenheim e alla Carrara sono arrivati i ringraziamenti dalla capitale ucraina.