Le "grandi mani" di Lorenzo Quinn sul lago d’Iseo (dopo Christo)
Il figlio del celebre attore hollywoodiano Anthony ha pubblicato il video di presentazione del suo progetto
Come portata non c’è paragone con l’unicità e la visionarietà della passerella di Christo, diciamolo subito. Ma suscita comunque grande interesse e richiamo il progetto che già due anni fa arrivò sulla scrivania del sindaco di Sulzano Paola Pezzotti: un’opera dell'artista Lorenzo Quinn - figlio del celebre attore hollywoodiano Anthony - pensata per il lago d'Iseo. Un’installazione in acciaio intitolata “You are the world”. Così come a Venezia con l'opera «Support» (due mani che sorreggono Ca’ Sagredo), anche nel caso del Sebino la scultura sbucherebbe dall’acqua. Probabilmente proprio a Sulzano, anche se il Comune non è stato ancora confermato. L’attenzione sul progetto è tornata alta dopo che Quinn, domenica 3 maggio, ha pubblicato sulla propria pagina Facebook un video di presentazione del progetto di fronte alle ex Palafitte di Sulzano, visto decine di migliaia di volte.
Il progetto. Le “grandi mani” (alte tra i 15 e i 20 metri) per cui è famoso l’artista reggerebbero un globo su cui saranno rappresentanti gli oceani e i continenti, ciascuno di loro caratterizzato da una rigogliosa vegetazione. Una data precisa per vedere l’opera sulle acque tra Bergamo e Brescia non c’è ancora: sicuramente non nel 2021. Ma il rendering svelato sui social da Quinn, che vive a Barcellona, sembra voler far partire le lunghe danze che inevitabilmente accompagnano un’opera di questa caratura. L’artista ha già fatto visita al Sebino ed è rimasto incantato dagli scorci e dai luoghi che il lago riserva.
Sotto le mani che sorreggono il globo dovrebbe passare, come da video, una passerella a forma di ipsilon, utile per consentire al pubblico di muoversi liberamente sotto le mani: la suggestione del maestro bulgaro (ma trapiantato a New York e scomparso il 31 maggio scorso) ha fatto scuola. Quinn condivide con Christo il sospetto con cui viene spesso guardato dai critici d’arte e allo stesso tempo l’enorme successi di pubblico che le sue installazioni portano in dote. La raccolta dei fondi e delle autorizzazioni necessarie non dovrebbe dunque essere problematica, dopo che Christo ha faticosamente “aperto” le acque.