L'artista

Lo scrigno di tesori conservato a Mozzo nella casa del pittore Roberto Visini

Gli ultimi anni vissuti a Mozzo, circondato dalla famiglia. Lasciando in eredità una collezione di opere, ora in mostra a Cremona, sua città d’origine

Lo scrigno di tesori conservato a Mozzo nella casa del pittore Roberto Visini
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di Dino Ubiali

Roberto Visini, pittore impressionista, ha trascorso gli ultimi attimi della sua vita - proprio come il ben più noto violoncellista Alfredo Piatti - a Mozzo, accolto dalla sorella e dai nipoti in via Vivaldi.

«Mio zio - ci racconta la nipote - aveva deciso di trascorrere l’ultimo periodo della sua vita attorniato dalla sua famiglia a Mozzo, a causa di una malattia».

Visini era nato nel cremonese, ad Azzanello, come la sorella. Ma aveva vissuto durante gli anni della sua migliore produzione artistica a Milano, anche se non aveva mai dimenticato le sue origini.

Allievo della scuola di pittura di Brera, ha esordito con opere figurative e successivamente ha interpretato in modo originale la sua arte avvicinandosi all’impressionismo. Numerose esposizioni nazionali e internazionali lo hanno visto protagonista, tra premi e riconoscimenti.

«Quando è mancato nel 2010 - prosegue la nipote - la nostra casa continuava a parlare di lui con tante opere che facevano bella mostra sulle pareti. Abbiamo pensato che la sua arte non dovesse rimanere confinata in quelle quattro mura, guardate solo da amici e parenti che ogni tanto ci visitavano. Abbiamo contattato l’associazione Adafa di Cremona, che ha reso disponibili gli spazi della Adafa Lab per una mostra retrospettiva inaugurata il 16 marzo. Un modo per restituire alla sua terra natale quanto gli aveva dato e ispirato nei racconti che ogni opera d’arte rappresentano».

«Nel 2001 e l’anno successivo - spiega Simone Fappanni, il curatore della mostra, sul sito dell'associazione - Visini è stato protagonista di due fortunate esposizioni in città, allestite nell’allora attiva Galleria Immagini, in via Beltrami. Già in quelle occasioni (...)

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