Ma quali Etruschi? E i Galli son arrivati dopo... Gli errori nello Statuto di Bergamo
Nel nuovo documento del Comune, approvato da maggioranza e opposizioni, ci sono svarioni storici proprio nella prima pagina. Lo dice Stefania Casini
di Paolo Aresi
Il nuovo Statuto di Bergamo, approvato ormai lo scorso anno, presenta un’introduzione storica che contiene informazioni non esatte per quanto riguarda il primo periodo della città, quello che affonda radici in un passato archeologico.
Ne abbiamo parlato con la direttrice del Museo Archeologico della città, Stefania Casini, che alcuni anni fa promosse una mostra, “Bergomum, un colle che divenne città” e quindi la pubblicazione di un bel volume con lo stesso titolo.
Ma è vero che nell’introduzione del nostro Statuto comunale sono presenti informazioni non esatte?
«In effetti, nella prima parte si trovano informazioni che non corrispondono a quello che la comunità scientifica ritiene più fondato per quanto riguarda il passato remoto della città».
Ci può dire che cosa c’è di sbagliato?
«Si legge di un gruppo di Galli Cenomani che si sarebbero insediati da noi “scacciando gli Etruschi”. Allo stato attuale delle conoscenze si ritiene che gli Etruschi non abbiano mai abitato Bergamo, se non con una presenza magari di commercianti, mercanti. Quindi i Galli Cenomani non possono avere scacciato gli Etruschi. Ma è sbagliato anche affermare della presenza della popolazione di Galli Cenomani in quella fase, nel V o VI secolo: si trattava in realtà di Celti della cultura di Golasecca che si insediarono nelle nostre terre in quei secoli lontani. Per parlare di Galli Cenomani bisogna aspettare l’invasione del 388 avanti Cristo, con l’attacco a Roma del 386, quello del famoso episodio delle oche del Campidoglio, che tutti abbiamo studiato alle elementari».
Ma gli Etruschi?
«Gli Etruschi ebbero certamente rapporti stretti con i Celti del quinto e sesto secolo avanti Cristo che vivevano nei nostri luoghi, sul colle di Bergamo, ma non occuparono la città».
Perché lo Statuto di Bergamo dice cose inesatte?
«Non lo so».
Anche la digressione sull’origine del nome della città non appare del tutto centrata.
«Viene citato correttamente Antonio Tiraboschi, che studiò la questione nell’Ottocento: Tiraboschi riteneva che Bergamo venisse dal germanico Berg-Heim, casa sul monte (...)
Sig Francesco Giuseppe le sue manie di persecuzione sono ormai leggendarie.
Cosa volete aspettarvi da questa maggioranza anti bergamaschi? Vogliono cancellarci, infatti mettono o bastoni tra le ruote, in tutti i sensi, a coloro che lavorano.