Nasce il primo catalogo digitale sul Manzù, con fotografie e strumenti di comparazione delle ricerche
Il progetto è stato sostenuto dalla Fondazione dedicata all'artista e dalla Fondazione Banca Popolare di Bergamo. Ha coinvolto l'Università di Bergamo e quella di Roma Tre
Nasce il primo catalogo digitale ragionato dedicato alla produzione artistica di Giacomo Manzù, porta d’accesso virtuale ad uno dei principali protagonisti della scultura italiana del Novecento.
Il progetto vuole valorizzare l’opera dell’artista bergamasco ed è nato dalla stretta collaborazione tra Fondazione Giacomo Manzù – costituita nel 2008 per volontà della vedova Ingeborg Katharina Schabel e di cui fanno parte i figli dell’artista, Giulia e Mileto Manzoni – e Fondazione Banca Popolare di Bergamo: la sinergia ha coinvolto l’Università di Bergamo e l’Università degli Studi Roma Tre, con l’obiettivo di promuovere la figura e l’opera del noto scultore attraverso percorsi e progetti scientifici e didattici.
Il lavoro di creazione di un catalogo online – tipologia molto diffusa all’estero, ma di scarsa attenzione in ambito italiano – permetterà di riordinare per la prima volta, in un unico luogo virtuale, la sua vasta produzione e aprirà così la strada a ulteriori ricerche e approfondimenti sull’arte dello scultore e sulle influenze reciproche con l’ambiente artistico italiano del Novecento.
Il progetto della costruzione di uno strumento digitale dedicato al Manzù ha preso il via nel gennaio 2022 con l’obiettivo di restituire una mappatura completa delle opere dell’artista, conservate nei musei pubblici e nelle collezioni private distribuite nel mondo. Il catalogo ne raccoglie, al momento, oltre trecento: ognuna è corredata da una o più fotografie, eseguite in epoche differenti e da differenti autori, così da poter seguire anche la fortuna visiva di una stessa opera.
Il catalogo, che nelle prossime settimane sarà consultabile online gratuitamente, si rivolge alla comunità scientifica, ai collezionisti, ma anche al grande pubblico: un software dedicato rende estremamente facile e intuitiva la consultazione e la ricerca delle opere ordinate in sequenza cronologica, e offre anche un’ampia possibilità di incrocio e di comparazione dei dati legati a esposizioni, aste, citazioni bibliografiche.
Per questa prima fase, che comprende l’attività di Manzù dal 1927 al 1947, curatrice del catalogo, con la consulenza scientifica della storica dell’arte Barbara Cinelli, è la collega Caterina Caputo, il cui lavoro è stato sostenuto dalle due fondazioni attraverso l’istituzione di una borsa di ricerca, finalizzata in modo specifico all’iniziale inventariazione delle opere e alla digitalizzazione della relativa documentazione fotografica conservata nell’Archivio della Fondazione Manzù.
La ricerca scientifica rappresenta un tassello fondamentale dell’articolato lavoro di valorizzazione dell’eredità culturale dell’artista, di cui sono protagoniste le due Università grazie all’attivazione di un accordo di programma gestito da un comitato tecnico-scientifico ad hoc. Il comitato, coordinato da Barbara Cinelli, è composto da Laura Iamurri (storica dell’arte, per l’Università di Roma Tre), Sara Damiani (critica dell’arte, per l’Università di Bergamo), Simone Facchinetti (storico dell’arte, per Fondazione Banca Popolare di Bergamo) e Marco Roncalli (saggista e studioso della figura e dell’opera di Manzù).