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Parco della scultura nel parco della Provincia in via Tasso, completata la prima fase di restauri

Si è partiti dalle opere degli artisti non più viventi. Progettato anche un nuovo sistema didascalico accessibile, con QR Code e colori

Parco della scultura nel parco della Provincia in via Tasso, completata la prima fase di restauri
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Nella mattinata di oggi, venerdì 27 settembre, è stato presentato il risultato della prima fase degli interventi di conservazione e riordino delle opere nel parco della scultura della Provincia di Bergamo, con l'obiettivo di conservare, qualificare e diffondere quel patrimonio artistico che risiede in via Tasso.

Il parco della scultura è un'ampia area verde abitata dalle sculture, appunto, di artisti del territorio: Stefano Locatelli, Giacomo Manzù, Alberto Meli, Franco Normanni, Ugo Riva e Edoardo Villa. La sua costituzione è stata avviata nel biennio 2001-2002 e negli anni è proseguita, andando così a espandere il grande cortile del Palazzo della Provincia congiungendo via Tasso a via Camozzi.

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Taglio del nastro con Tognon, Russo, Blumer, Rizzi

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Pesca Subacquea, Stefano Locatelli

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Tebe distesa nell'ovale, Giacomo Manzù

La prima fase: manutenzione e nuove didascalie

La prima, e sensibile, fase di lavori ha preso in esame le sculture degli artisti non più viventi, con particolare attenzione alla loro condizione, soprattutto perché esposte da molti anni agli agenti atmosferici e inquinanti, in considerazione anche dei diversi materiali presenti. I restauratori Franco Blumer e Anna Rizzi si sono occupati della manutenzione conservativa, eseguendo un'accurata pulitura che ha permesso di eliminare corrosione, nonché di effettuare successive integrazioni cromatiche (quando necessarie) e trattamenti finali con prodotti anticorrosivi per le leghe di rame e per il ferro.

È stato poi progettato dall'architetto Valentina Nani un nuovo sistema didascalico fisso bilingue a QR Code che offre informazioni base sulle sculture e brevi schede di presentazione, anche digitalmente. Il tutto in ottica di accessibilità, attraverso la semplificazione dei dati, l'utilizzo di specifici colori e l'appoggio su sistemi digitali. Immagini ambientali delle sculture, utilizzate a corredo, sono state realizzate dal fotografo Mario Albergati.

La storica dell'arte Paola Tognon ha avviato un riordino complessivo dei dati, documenti e riferimenti con l'obiettivo di consolidare la ricerca, presente e futura, sulle opere del gruppo di bergamaschi, sempre mantenendo i temi di semplificazione e accessibilità. L'insieme di queste attività è il primo passo: l'attenzione si riverserà, in seguito, sulle opere di artisti ancora viventi che già abitano il parco, come Ugo Riva, oltre che nel Palazzo della Provincia e infine sugli arredi del parco stesso.

Il costo complessivo sostenuto dalla Provincia per l'intervento è di circa quarantamila euro, finanziati con le risorse per le funzioni delegate assegnate da Regione Lombardia per le attività culturali. «Sono orgoglioso della riapertura del parco e ringrazio tutti coloro che si sono adoperati. Ritengo che sia uno dei lasciti più importanti dell'anno della Cultura che abbiamo vissuto nel 2023», ha detto Pasquale Gandolfi, presidente della Provincia, in occasione dell'inaugurazione a cui era presente anche la consigliera provinciale delegata alla Cultura, Romina Russo.

Commenti
Alberto

I cancelli dovrebbero essere aperti per permettere il passaggio al pubblico, altrimenti rimane per pochi "eletti" (in tutti i sensi!).

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