Premio Narrativa Bergamo al via: presentati i cinque libri finalisti
Il concorso compie 38 anni. Incontri con gli autori a marzo. In lizza ci sono Andrea Inglese, Maurizio Torchio, Davide Orecchio, Elisa Ruotolo, Francesco Bianconi
Arriva alla veneranda età di 38 primavere il Premio Narrativa Bergamo. Lo scorso 13 gennaio sono stati rivelati da Andrea Cortellessa e Michele Mari i cinque libri finalisti dell’edizione 2022, selezionati dal Comitato Scientifico (composto, oltre che da Cortellessa e Mari, da Silvia De Laude e Angelo Guglielmi).
Francesco Bianconi, Andrea Inglese, Maurizio Torchio, Davide Orecchio, Elisa Ruotolo: sono loro gli autori pronti a contendersi il premio, che verrà assegnato, dopo gli incontri con il pubblico e a seguito della votazione della giuria popolare, sabato 30 aprile.
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“Quel luogo a me proibito” (Feltrinelli 2021) è il secondo romanzo di Elisa Ruotolo. Dopo le brevi storie di vita quotidiana di “Ho rubato la pioggia” (2010) e il fortunato romanzo “Ovunque, proteggici” (2014), la scrittrice casertana ambienta la sua nuova opera in un Sud che si riconosce prima ancora che per i tratti geografici, per un feroce attaccamento alle consuetudini e alle tradizioni. La dimensione è quella rurale, ma il senso di vergogna a cui i genitori educano la giovane protagonista è tutto borghese.
Anche Andrea Inglese, nella “Vita adulta” (Ponte alle Grazie 2021), riflette intorno all’idea di maturità; ma usa tutt’altra lente rispetto a quella sentimentale. Il campo d’azione qui è quello del mondo dell’arte, che i due protagonisti frequentano molto da vicino.
Tenta invece di sondare una condizione di alterità psichica raramente indagata dalla letteratura Maurizio Torchio, con “L’invulnerabile altrove” (Einaudi 2021). Dopo aver dedicato uno splendido romanzo alla condizione carceraria (“Cattivi”, 2015), lo scrittore torinese mette a punto gli strumenti letterari necessari a dar forma a una coscienza sdoppiata, quella di una donna che conduce una vita apparentemente normale e al tempo stesso intrattiene un dialogo serrato con un’altra voce, che vive nella sua mente e nessuno può sentire.
Prende le mosse dal confinamento obbligato a cui l’attuale pandemia ci ha costretti “Atlante delle case maledette” di Francesco Bianconi (Rizzoli Lizard 2021). Già frontman dei Baustelle, Bianconi ha all’attivo due romanzi (“Il regno animale”, 2011, e “La resurrezione della carne”, 2015) nei quali ha saputo dare spessore a quella vena letteraria che attraversa molti testi delle sue canzoni. In questo caso, l’imperversare di un non meglio specificato virus obbliga tra le pareti di casa il protagonista Dimitri, inducendolo a ragionare sul proprio rapporto con lo spazio domestico. Da qui nasce l’idea che la vita di una persona possa essere definita attraverso le case in cui ha vissuto, per tanto o per pochissimo tempo.
Davide Orecchio, infine, fa i conti con la storia collettiva e con quella personale in “Storia aperta” (Bompiani 2021), un romanzo che chiude una parabola aperta dieci anni prima con il libro d’esordio, “Città distrutte” (2011), e proseguita con la raccolta “Mio padre la rivoluzione” (2017), già finalista al Premio Bergamo 2018.
Questo il calendario degli incontri con i finalisti, condotti anche quest’anno dalla scrittrice e docente Maria Tosca Finazzi presso la biblioteca Tiraboschi di giovedì alle 17.30: Francesco Bianconi 3 marzo, Andrea Inglese 10 marzo, Maurizio Torchio 17 marzo, Davide Orecchio 24 marzo, Elisa Ruotolo 31 marzo. Cerimonia di premiazione, alla presenza di tutti e cinque i finalisti, sabato 30 aprile alle 18 in Sala Piatti.