Nella storia

Quando il grande condottiere Bartolomeo Colleoni regalò un convento a Gandino

Quest'anno ricorrono i 550 anni dalla sua morte: il Museo della Basilica protagonista delle celebrazioni. Conferenze, visite e una mostra dedicata

Quando il grande condottiere Bartolomeo Colleoni regalò un convento a Gandino

Nel 2025 ricorre il 550° anniversario della morte di Bartolomeo Colleoni, celeberrimo condottiero rinascimentale. Per celebrare la sua figura, è stato allestito (sino alla prossima primavera) un ricco programma di eventi, visite guidate e mostre. Fra queste spiccano le iniziative proposte dal Museo della Basilica di Gandino, che si aprono venerdì 24 ottobre (ore 20.45 Auditorium Maconi) con la conferenza del prof. Pietro Gelmi.

Colleoni giunse in Val Gandino nella seconda metà del ’400. I paesi, dal 1455, iniziarono a versargli tributi, spesso pagati in natura con pannilana. Questi contributi servivano anche a finanziare le opere di difesa a Martinengo, Cologno e Urgnano, al confine con il Ducato di Milano. Alla morte del Colleoni un codicillo del testamento destinò 200 lire imperiali (nonché tasse e diritti ancora da riscuotere) ai frati minori del convento di San Bernardino di Gandino.

Grazie a questo lascito nel 1471, i frati presero possesso di un terreno posto su un’altura isolata detta “ad Ruviales”. L’edificio, concluso nel 1481, prese forma in più fasi, comprendendo la chiesa di Santa Maria delle Grazie e San Bernardino. La chiesa, consacrata nel 1489, lunga 48 metri e larga 19, venne arricchita con tele di pittori di prestigio quali Enea Salmeggia, Giovan Battista Moroni, e con affreschi della bottega dei Marinoni e del Romanino.

Elemento architettonico di rilievo è la Sala Capitolare, con la sua volta ad ombrello. A Gandino, come a Martinengo (dove il Colleoni contribuì alla costruzione della chiesa dell’Incoronata) arte e fede si fusero in un unico progetto. Il convento rimase attivo fino alle soppressioni napoleoniche del 1806 e negli anni divenne sede dell’ospedale e successivamente della casa di riposo.

Nel 1964, la chiesa (raffigurata anche in un affresco del 1713 nel convento di S. Giuseppe a Brescia) venne demolita, ma alcuni affreschi (…)

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