Rembrandt: da Amsterdam a Bergamo, e la Carrara crea due mostre in una
Fino al 17 ottobre, un’orchestra di opere in cui ciascuna espressione artistica esprime un modo diverso di aderire al linguaggio rembrandtiano
di Arianna Zucaro (foto di Cristiano Abbiati)
Una mostra costruita intorno al primo autoritratto dipinto di Rembrandt, artista olandese seicentesco, in prestito da Amsterdam, ma che apre all’approfondimento sulla vasta collezione dell’Accademia Carrara, compresa quella nascosta nei depositi: è il nuovo allestimento del museo cittadino, che per la prima volta dopo la pandemia riaprire le porte al pubblico con “Rembrandt in una storia meravigliosa”, visitabile da oggi (9 luglio) fino al 17 ottobre, con orario esteso il 26 agosto, giorno di Sant'Alessandro, patrono di Bergamo.
Epicentro della mostra, ed esposto nelle stesse sale che hanno ospitato nel 2019 il Mantegna restaurato, il prestito di Autoritratto giovanile di Rembrandt dal Rijksmuseum della capitale olandese conferma la spinta della Carrara verso una dimensione maggiormente internazionale. Un percorso di più ampio respiro dunque, che porta i curatori e i visitatori a riscoprire anche il valore dei dipinti, visibili e “invisibili”, che da sempre fanno parte della dotazione culturale del museo.
«È stato molto facile per la Carrara radunare una serie di opere che appartengono al museo, anche non esposte, oppure già esposte e riposizionate, accomunate dall’essere in modo diverso legate al nome di Rembrandt», ha detto uno dei due curatori, Paolo Plebani (l’altra è la direttrice della pinacoteca, Maria Cristina Rodeschini), che ha sottolineato la necessità di una riorganizzazione della collezione funzionale alla presenza dell’autoritratto dell’artista olandese e all’emersione di nuovi temi: il filone della sua bottega, ovvero il suo luogo creativo e il terreno su cui gli studiosi si sono confrontati negli ultimi trent’anni, e la fortuna italiana del pittore, influenzato in parte dalle incisioni italiane che collezionava.
Una mostra “composita”, dunque, che intorno al piccolo autoritratto giovanile dell’artista affogato nella sua stessa ombra e ad altre 13 opere a lui legate e allestite dallo studio De8_Architetti si articola in momenti volutamente differenti: a partire da un primo affondo dedicato alla vita del pittore, in un ambiente narrativo pensato e realizzato dallo studio NEO di Milano, che ha curato le installazioni audiovisive; passando per i collezionisti che nel tempo hanno contribuito a creare la collezione permanente del museo - Carrara stesso, Lochis e Morelli, per fare degli esempi -; passando per dipinti di artisti che hanno lavorato con Rembrandt o che ne sono stati influenzati, in un’orchestra di opere in cui ciascuna espressione artistica esprime un modo diverso di aderire al linguaggio rembrandtiano.
La mostra, aperta fino al 17 ottobre 2021, è visitabile all’Accademia Carrara nei seguenti orari, validi dal 9 luglio al 12 settembre: lunedì dalle 9.30 alle 13.30; martedì chiuso; mercoledì e giovedì dalle 15 alle 19; venerdì dalle 15 alle 20.30 (dal 13 settembre al 17 ottobre l’apertura del venerdì è prevista solo dalle 10 alle 19); sabato dalle 10 alle 20.30 e domenica dalle 10 alle 19. Giovedì 26 agosto l'apertura è estesa dalle 10 alle 19.
Il costo del biglietto intero è di 10 euro, mentre quello ridotto è di 8 euro. Per info e prenotazioni singole chiamare il numero 3281721727; per gruppi chiamare il 0354920090 oppure scrivere a prenotazioni@lacarrara.it.